Dialogo interreligioso


Esistono innumerevoli esperienze di incontri interreligiosi, in particolare con comunità musulmane. Da diversi anni le chiese sono invitate a partecipare alla Giornata del Dialogo cristiano-islamico, il 27 ottobre, e si è così sviluppata una rete di relazioni con realtà che vanno dal piccolo centro culturale musulmano di quartiere alla Grande moschea di Roma.

D’altra parte, la giornata per la conoscenza dell’ebraismo – 17 gennaio – apre ogni anno la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, segnalando così che l’incontro tra cristiani è basato su un fondamento comune, la rivelazione di Dio a Israele.

Il modo in cui ci si impegna nel dialogo coinvolge diversi livelli. Le nostre chiese sono impegnate per la laicità dello Stato e per il raggiungimento della piena attuazione del mandato costituzionale per la libertà religiosa, con l’approvazione di una legge da parte del Parlamento italiano. Le chiese metodiste e valdesi esprimono un forte impegno locale per la convivenza al fine di favorire conoscenza e armoniosa presenza nei quartieri delle nostre città.

Sul piano della fede, riconosciamo che Dio è il Dio di tutti e di tutte, ricco di grazia e di sapienza verso tutte le religioni. Saper distinguere quanto differenzia ogni religione nel suo rapporto con il divino è un passo ulteriore che richiede un grande rispetto e una grande capacità di ascolto.

Sul piano teologico, è importante distinguere i rapporti tra fede ebraica e cristianesimo e quelli tra le altre religioni e il cristianesimo. L’ebraismo è infatti la radice della fede cristiana: con questa comunità di fede noi condividiamo le Scritture sacre, la confessione di fede nel Dio creatore, la rivelazione del Dio che libera dalla schiavitù, il passaggio della Pasqua e l’annuncio del Messia.

Con tutte le fedi viventi condividiamo l’aspirazione a un mondo orientato all’armonia e alla giustizia.