“Cristo”, cioè “consacrato”, è il titolo che è stato dato a Gesù dai suoi discepoli per dire che è l’uomo vissuto per rivelare la volontà e l’amore di Dio, morto a causa del peccato umano e che Dio ha risuscitato per la salvezza di tutti coloro che credono in lui. Da qui è venuto il soprannome “cristiani”, quelli di Cristo, dato ai primi seguaci degli apostoli, rimasto sino ad oggi per indicare tutti coloro che credono in Gesù come viene presentato nei vangeli. Di conseguenza, sono da considerarsi cristiane tutte le comunità che si richiamano a lui ed hanno in comune gli elementi fondamentali della fede: la Bibbia come testo di riferimento, il Padre Nostro come esempio di preghiera, il Credo come riassunto della fede. In Italia si confondono ancora i termini cristiano e cattolico e di conseguenza chi non è cattolico è visto come non cristiano, si tratti di un evangelico, un ebreo o un musulmano. È un grave errore che deve essere corretto.
La chiesa cattolica usa come simbolo della fede il crocifisso, la maggioranza di quelle evangeliche solo la croce. Perché, dicono, la vita di Gesù non si conclude con la morte in croce, ma con la resurrezione, Cristo non è un morto da ricordare ma una nuova vita da incontrare.