È una parola che gli apostoli hanno preso dalla vita politica del loro tempo, dove indicava l’assemblea dei cittadini. C’è la chiesa quando un gruppo di credenti in Gesù si raduna in un determinato posto. “Dove due o tre sono radunati nel mio nome”, disse Gesù, “sono con loro”. A questo pensiero fondamentale si rifanno quelle chiese protestanti che danno ad ogni “congregazione” (così chiamano la singola parrocchia) piena autonomia, col diritto di eleggere i propri ministri e provvedere alle proprie spese.
La parola “chiesa” venne però usata dagli apostoli anche in un altro senso: per dire che i discepoli di Cristo sono il popolo di Dio nel mondo e che nella fede hanno perso ogni peso le distinzioni di sesso, razza, nazione.
I cristiani confessano questo nel Credo dicendo: “credo la santa chiesa universale o cattolica (universalis in latino e katholikòs in greco significano ‘di tutto il mondo’)”.
Per definire la chiesa gli apostoli hanno fatto uso di esempi: un gregge di cui Gesù è pastore, un corpo di cui è la testa, una casa di cui è fondamento; questo per sottolineare il fatto che Cristo è il centro della fede e il punto di riferimento della chiesa, che esiste solo in funzione di lui.