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Il Vangelo ci parla 5
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Apocalisse 21, 1
di Eleonora Natoli
«Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano comparsi, e il mare non c’era più»
Signore, “le cose di prima” non sono ancora passate, fino a quando ci chiederai di attendere? L’umanità è sempre la stessa e ripete sempre gli stessi errori. L’umanità è stanca di sporgersi in avanti nella speranza di scorgere almeno un barlume di novità, di cambiamento. Dove possiamo guardare per percepire il peso e la gioia della verità della tua promessa? -
Matteo 1, 24
di Eleonora Natoli
«Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie.»
La marginalità è una sorta di penombra che nei nostri tempi viene temuta come una specie di condanna. Se non appari, non sei. Già al suo primo presentarsi nella pagina biblica, all’interno della genealogia di Gesù, Giuseppe fa un passo indietro verso quel margine laterale che connoterà la sua partecipazione alla narrazione: “Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale nacque Gesù”. Giuseppe abbandona da subito il palcoscenico e lascia spazio a un figlio speciale -
Atti 7, 58-59
di Francesco Sciotto
«I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidarono Stefano che invocava Gesù e diceva: “Signore Gesù, accogli il mio spirito”».
Stefano, lo abbiamo sentito spesso, è il primo cristiano ad essere stato ammazzato a motivo della sua fede. La morte che fa, tra l'altro, è una morte inequivocabilmente religiosa: la lapidazione. Mentre l'esecuzione di Gesù ci racconta di una pena che spettava a ribelli e schiavi, una morte politica, dunque; per Stefano la questione è chiara: la sua fede è il motivo della sua morte. -
Matteo 22, 35-36
di Francesco Sciotto
«E uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: “Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?”»
Dopo aver viaggiato molto, Gesù giunge finalmente a Gerusalemme. Lungo il suo marciare ha spesso incontrato degli avversari, persone che hanno tentato di metterlo in difficoltà. La domanda che prendiamo in esame oggi gli è rivolta da un fariseo, dottore della legge, dopo che Gesù ha appena risposto ad un altro gruppo di avversari. -
Matteo 5, 13
di Francesco Sciotto
«Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini.»
Voi sarete calpestati. Sembra che Gesù ci dica questo. Se non sarete capaci di "salare" a sufficienza, finirete calpestati, come si calpesta l'immondizia gettata in terra, o il materiale di risulta, ormai inutilizzabile.