I link che seguono forniscono la collocazione della pagina attuale nella gerarchia di navigazione.

  • Giovanni 6,51

    di Eric Noffke

    «Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo».
    Da sempre la dieta umana è centrata intorno ai cereali: grano riso, mais... Senza pane o riso, ancora oggi milioni di persone morirebbero di fame. Nell’antichità il pane faceva la differenza tra la vita e la morte; tutto il resto era semplicemente “companatico”, accompagnamento del pane. Non è un caso, allora, che Gesù al pane si paragoni, in un passo dove il linguaggio metaforico è forte, quasi violento: dobbiamo letteralmente cibarci di lui, se vogliamo avere la vita eterna.

    continua »

  • Marco 14,9

    di Eric Noffke

    «In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei».
    L’episodio che si conclude con queste parole è noto. Siamo nei momenti cruciali del ministero a Gerusalemme di Gesù il quale, per il momento, si gode un attimo di tranquillità a Betania. Circondato da discepoli ed ammiratori, i discorsi si stanno probabilmente muovendo tra la Legge di Mosè e l’avvento del Regno.

    continua »

  • I Pietro 2,9

    di Eric Noffke

    «Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.»
    Una delle caratteristiche del Protestantesimo è l’affermazione del sacerdozio universale dei credenti: fin dall’inizio è stata rifiutata con forza la distinzione tra un clero ordinato e il resto del popolo di Dio, nella ferma convinzione che a ciascuno e a ciascuna sia stato affidato l’Evangelo, annuncio della riconciliazione, acquistata a caro prezzo, tra l’umanità peccatrice e il Signore.

    continua »

  • Isaia 54,10

    di Eric Noffke

    «“Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi, l'amore mio non si allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso”, dice il SIGNORE, che ha pietà di te
    Quel che sorprende sempre i nostri interlocutori è il forte accento che noi evangelici poniamo sulla grazia divina: la gente semplicemente non riesce a credere che Dio possa amare in maniera incondizionata le sue creature. È difficile accogliere l’idea che il peccato, qualunque forma e gravità esso assuma, non possa estinguere il Suo amore.

    continua »

  • Romani 8,20

    di Eric Noffke

    «La creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l'ha sottoposta.»
    Oggi che la scienza ci pone nuovi e difficili interrogativi sulla vita e sulla morte, molte fedi si sottraggono alla sfida barricandosi dietro una supposta “legge divina”, universale e oggettiva, impressa nella natura. La convinzione che sia possibile trarre norme di comportamento dalla creazione mi ha sempre lasciato perplesso, perché l’unica legge che vedo rivelata in natura è quella del più forte: i più deboli soccombono, affinché i più abili possano garantire l’esistenza della loro specie. Ma questo corrisponde alla volontà di Dio?

    continua »

Consulta le pagine