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  • Matteo 15,22-23

    di Giuseppe Ficara

    «Una donna cananea si mise a gridare: "Abbi pietà di me, Signore". Ma egli non le rispose parola.»
    Una donna pagana si rivolge a Gesù per chiedere la guarigione della figlia gravemente malata. La donna grida, ma Gesù non risponde. Gesù tace e quando i discepoli gli chiederanno di fare qualcosa per mandarla via, Gesù le si rivolge in modo ostile: «Non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cani». I cani erano gli infedeli, coloro che non erano degni di Dio.

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  • Luca 22,26

    di Giuseppe Ficara

    «Il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve»
    Gesù spiega il significato della frase “essere il più grande” e capovolge il senso comune di grandezza, che per noi è quello di essere serviti e avere l’ultima parola. Gesù ci informa che, a causa del nostro modo di intendere la grandezza,  nessuno è al riparo dai tradimenti, o dalla corruzione, come Giuda; dalle infedeltà, come Pietro.

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  • Genesi 11,4

    di Giuseppe Ficara

    «Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra».
    In questo brano, il disperdersi ha il significato di spargersi sulla terra, così come aveva voluto il Signore quando aveva detto «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra...» (Genesi 1,28). Al contrario, accade che un gruppo di persone decide di stanziarsi, di formarsi una identità simboleggiata da una torre molto alta.

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  • Marco 16,17-18

    di Giuseppe Ficara

    «Nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno».
    Gesù affida ai suoi discepoli la missione di andare ad annunciare la buona notizia dell’amore di Dio. A loro fa una promessa: essi saranno accompagnati da segni. Cacceranno i demòni è il segno della liberazione da forze oscure che opprimo l’anima e lo spirito, liberazione da una vita di alienazione e di paura del mondo, dall’impossibilità di essere se stessi.

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  • Romani 12,17 e 21

    di Giuseppe Ficara

    «Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene».
    L’apostolo Paolo affronta il problema del male invitando i suoi lettori ad agire in modo costruttivo, fuggendo dalla logica di “occhio per occhio e dente per dente”, ci propone una logica nonviolenta. «Non rendete male per male»: qui ci è tolta la spada vendicatrice dalle nostre mani per cedere il posto a Dio che, con la sua misericordia, può trasformare il nemico in amico

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