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Il Vangelo ci parla 5
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Gioele 2, 15-17
di Francesco Sciotto
«Sonate la tromba a Sion, proclamate un digiuno, ... Adunate il popolo, ... Piangano ... i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: "Risparmia, o Signore, il tuo popolo e non esporre la tua eredità all'infamia, allo scherno delle Nazioni!"»
La bibbia ci parla di eventi storicamente lontani e di difficile comprensione per chi vive in mondo economicamente diverso da quello di Gesù e dei profeti. Ma gli eventi naturali continuano ancora oggi a minacciarci. Ci soffermiamo spesso, in questi casi, sull'eventuale significato "teologico" delle catastrofi. Sulla domanda: "perché Dio lo ha fatto? Perché non ha impedito che ciò avvenisse?". -
Atti 24, 24-26
di Francesco Sciotto
«Dopo alcuni giorni Felice, venuto con sua moglie Drusilla, che era ebrea, mandò a chiamare Paolo e lo ascoltò circa la fede in Cristo Gesù. Siccome Paolo parlava di giustizia, di temperanza e del giudizio futuro, Felice si spaventò e replicò: "per ora va"; e quando ne avrò l'opportunità, ti manderò a chiamare"... »
L'apostolo Paolo ha passato buona parte del suo ministero itinerante in carcere. Dunque, altro che itinerante! Qui lo troviamo in carcere a Cesarea, in attesa di "traduzione" a Roma. A Gerusalemme, dove è stato arrestato, l'aria era divenuta irrespirabile per lui e la comunità nascente: l'establishement del Tempio, sommo sacerdote in testa, aveva addirittura ordito un complotto per farlo ammazzare. -
Genesi 21, 9-10
di Francesco Sciotto
«Sara vide che il figlio partorito ad Abraamo da Agar, l'egiziana, rideva; allora disse ad Abraamo: “Caccia via questa serva e suo figlio; perché il figlio di questa serva non dev'essere erede con mio figlio, con Isacco”».
Il nome "Isacco" significa ridere. Il figlio di Abramo e Sara si chiamava "Ridere". Sara non riusciva ad avere figli e propose ad Abramo di obbligare una loro schiava ad avere con lui un figlio. Nacque così Ismaele. Poi anche Sara riuscì ad avere un figlio e non voleva che Ismaele "ridesse" con Isacco. Non tutti possono ridere ed essere eredi. Ismaele doveva essere cacciato, allontanato! -
Atti degli Apostoli 1, 9-11
di Francesco Sciotto
«... due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo”».
Non è raro che l'evangelista Luca racconti più di una volta la stessa storia. Il racconto dell'ascensione in cielo di Gesù si trova alla fine del Vangelo (Luca, 24, 50) e all'inizio del libro degli Atti dove troviamo il particolare dei due uomini in vesti bianche che apostrofano i discepoli rimasti “incantati” a guardare il cielo dopo la partenza di Gesù. Se si rimane imbambolati, con gli occhi al cielo, la vita non ricomincerà e la vocazione rimarrà strozzata. -
Salmo 107, 4-9
di Francesco Sciotto
«Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l'anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro tribolazioni... »
E' bello che a finire nella Bibbia sia stato un vecchio libro di canti. Come se noi, potendo scegliere, potessimo metterci dentro i vecchi inni della tradizione di Ginevra, le canzoni di Fausto Amodei, quelle di Gershwin, o i vecchi canti degli emigranti italiani. I versetti di oggi sono tratti dal Salmo 107, il canto dei diseredati: viaggiatori di mare e terra, prigionieri in catene, esiliati, infermi. Tutto il campionario, insomma, degli ultimi. Eppure, più che di una canzone triste, si tratta di un canto di gioia di chi ricorda, o deve ricordare, guarigione, liberazione, affrancamento.