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  • Proverbi 1,7

    di Hiltrud Stahlberger

    «Il timore dell’Eterno è il principio della scienza. Gli stolti disprezzano la sapienza e l’istruzione
    Questo timore non è da intendersi come un terrore dinnanzi a una divinità potente o come lo spavento di fronte alla presenza di un Dio santo. Il timore dell’Eterno è l’atteggiamento di chi crede nel Dio Creatore dell’universo e donatore di ogni sapienza.

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  • Esodo 20,2-6

    di Lothar Vogel

    «Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me...
    C'è ancora un altro tipo di culto sbagliato e di massiccia idolatria, quella che finora abbiamo praticata e che governa nel mondo. Riguarda esclusivamente la coscienza, che ricerca aiuto, consolazione e beatitudine nelle proprie opere e vuole costringere Dio a scendere dal cielo

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  • Esodo 20,4-6 (parte seconda)

    di Lothar Vogel

    «Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire...»
    Avere un Dio non vuol dire toccarlo con le dita, afferrarlo o chiuderlo in un cassetto. Afferrare in questo caso vuol dire che il cuore si aggrappa a Lui. Essere attaccati a Lui con il cuore non è altro che fidarsi di Lui totalmente.

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  • Esodo 20,4-6 (parte prima)

    di Lothar Vogel

    «Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire...»
    Chi pensa di avere abbastanza di tutto se possiede denaro e beni; se ne fida e vanta con una tale rigidità e sicurezza da non rispettare nessuno. Anche lui ha un dio: si chiama mammona, cioè soldi e beni, cui attacca il suo cuore.

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  • Esodo 20,2 s. (parte seconda)

    di Lothar Vogel

    «Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me.»
    Secondo Lutero, la domanda che a noi si pone di fronte a questo comandamento non è se siamo credenti o atei ma in che cosa crediamo veramente, ovvero di che cosa ci fidiamo. "Ciò cui attacchi il tuo cuore e di cui ti fidi, questo in realtà è il tuo Dio."

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