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«Xenofobia, razzismo e nazionalismo populista nel contesto delle migrazioni mondiali»

Le chiese protestanti, ortodosse e cattoliche europee ne parlano a Roma sino a giovedì

Torre Pellice, 18 Settembre 2018

È in corso in queste ore presso l’Hotel Ergife di Roma la Conferenza mondiale «Xenofobia, razzismo e nazionalismo populista nel contesto delle migrazioni mondiali» promossa dal Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) e dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità  dei cristiani.

Sino a giovedì «molte organizzazioni della società  civile, organismi intergovernativi, leader accademici, religiosi ed ecumenici provenienti da tutto il pianeta, sono insieme per riflettere e cercare risposte coerenti e realistiche rispetto alla crescita di episodi di xenofobia, razzismo e nazionalismo e per indicare come le chiese potrebbero, attraverso nuove pratiche, contrastare questi fenomeni», dice a Riforma.it dall’assise in corso il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Luca Maria Negro, che prosegue: «si tratta di un incontro ecumenico di alto livello che mette insieme ortodossi, protestanti e cattolici. Per la Fcei, è un momento importante e utile per presentare il lavoro che portiamo avanti con e per i migranti, in particolare l’esperienza dei “Corridoi umanitari”, l'”Osservatorio sulle migrazioni” di Lampedusa e la “Casa delle culture” di Scicli. Inoltre presenteremo anche il recente “Manifesto per l’accoglienza” recepito e fatto proprio dal Sinodo delle chiese metodiste e valdesi a fine agosto. Oltre al mio intervento sulle esperienze già  citate ci sarà  quello di Fiona Kendall dedicato al manifesto per l’accoglienza».

Insieme al presidente Luca Maria Negro e Fiona Kendall, rappresentante della Chiesa di Scozia e European and legal affairs advisor per Mediterranean Hope, il programma rifugiati e migranti della Fcei, sono presenti anche Michel Charbonnier, membro italiano del comitato centrale del Cec e Eugenio Bernardini, moderatore della tavola valdese.

«Sin dai primi interventi è apparso chiaro che il tema delle migrazioni è globale e che tutti i Continenti stanno affrontando la situazione, seppur con motivazioni e risposte diverse . Ciò che è emerso stamane- ha rilevato il moderatore della Tavola valdese, Eugenio Bernardini – è che le chiese protestanti, ortodosse, cattoliche, si esprimono con un linguaggio comune, quello della responsabilità , della cura e della dignità  per tutti».

Il segretario generale del Cec, Olav Fykse Tveit nel saluto di apertura ha citato «elogiandoli, – prosegue Bernardini – i “Corridoi umanitari”, il progetto pilota in Europa che la Tavola valdese insieme alla Fcei e alla Comunità  di Sant’Egidio sostiene e promuove. Ha ricordato che le chiese, in quanto tali “devono saper mostrare l’amore di cristo prendendosi cura del prossimo, chiunque esso sia e ovunque sia”. Uno stimolo – prosegue Bernardini – al quale ha prontamente risposto Brian Farrell, il segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità  dei cristiani. “Solo insieme – ha detto Farrell – le chiese possono dare una risposta efficace a un problema globale come quello delle migrazioni”, e devo dire che il cammino ecumenico sin qui percorso ci aiuta a dare una risposta davvero efficace. Anche il cardinale Peter Turkson, prefetto per il Dicastero per il servizio dello Sviluppo Umano Integrale – ricorda Bernardini – ha posto l’accento su una parola in particolare, dignità . “Dignità , dignità , dignità , ad ognuno la sua dignità  – ha recitato Turkson – . Le chiese devono ricordarlo sempre questo concetto. Perché se a un essere umano in qualsiasi situazione esso si trovi non viene riconosciuta la dignità  l’umanità  è perduta”».

Le parole ascoltate stamane e risuonate nelle nostre riflessioni delle chiese evangeliche e protestanti italiane «e recentemente al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi ci fanno sentire accompagnati in questo percorso – ha detto Bernardini -. Un percorso che condividiamo con questa assise ecumenica mondiale dove risuonano le stesse preoccupazioni e gli stessi stimoli che in questi ultimi tempi abbiamo spesso ripetuto tra noi».

Tra oggi e giovedì la Conferenza mondiale affronterà  anche il tema della Comunicazione.

Tratto da Riforma.it

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