La chiesa valdese di Torino chiede al Sindaco un dibattito sui simboli religiosi nei luoghi pubblici
Il 25 gennaio il consiglio comunale della Città di Torino ha bocciato la proposta, presentata dal vicecapogruppo del PD, Silvio Viale, di rimuovere il crocifisso presente nella Sala Consiliare del Municipio, la cosiddetta “Sala Rossa”. La proposta di delibera si basava sulla consapevolezza che la Sala dove si riunisce il Consiglio comunale rappresenta tutti i cittadini e le cittadine, di qualsiasi confessione religiosa o atei.
Il concistoro della Chiesa di Torino, organo esecutivo della chiesa locale, rammaricato per l’esito della votazione, ha scritto una lettera ufficiale al Sindaco Piero Fassino per esprimere la propria delusione e sottolineare la sua posizione: “Viviamo”, scrive la presidente del concistoro Patrizia Mathieu, “un momento storico gravido di rischi di integralismi, anche religiosi. È necessario sostenere e promuovere la laicità come terreno comune per la costruzione della società civile. Il crocifisso rappresenta la devozione di una parte soltanto del popolo italiano, quella cattolica, e non dei cristiani tutti, che a loro volta sono soltanto una delle componenti del Paese. Il crocifisso è simbolo teologico per tutta la cristianità e non può e non deve scadere a fatto folklorico di una presunta unità culturale”.
Per questo motivo il concistoro ha chiesto al Sindaco l’apertura di un dibattito più ampio e meno strumentale sulla questione dei simboli religiosi nei luoghi pubblici.
28 gennaio 2016