L’incontro annuale del Gustav-Adolf-Werk del Baden, l’opera di sostegno tedesca alle chiese evangeliche in difficoltà
Torre Pellice, 29 Gennaio 2019
“Siamo in amicizia con i cristiani di tutto il mondo”! Questa affermazione fu scritta dalla Chiesa evangelica del Baden (sudovest della Germania) nel 1821 quando decise di diventare una chiesa unita al di là dei confini denominazionali tra luterani e riformati. Non c’è quindi da stupirsi che, vent’anni dopo, questa stessa chiesa abbia aderito a un’idea partita da Lipsia nel 1832: creare un’opera per sostenere delle chiese evangeliche in difficoltà . Fare rete con chiese protestanti di minoranza, in Germania e in altre parti del mondo.
Il nome scelto per quell’opera fu “Gustav Adolf”, re della Svezia ai tempi della guerra dei trent’anni perché, grazie al suo intervento decisivo durante quel conflitto disastroso tra cattolici e protestanti, venne salvato il protestantesimo in Germania.
Le prime realtà sostenute dal Gustav-Adolf-Werk (GAW) furono comunità protestanti nella diaspora in Baviera. Oggi il GAW mantiene contatti amichevoli con chiese protestanti di minoranza in tutto il mondo.
La sezione del Baden ha sviluppato, in modo particolare, legami con la chiesa dei Fratelli boemi in Cechia, con la Chiesa valdese in Italia e con alcune chiese protestanti nel Rio de la Plata, in Sudamerica.
Ogni anno i referenti volontari del GAW Baden, i quali promuovono l’opera a livello locale nelle chiese e nei circuiti, si incontrano per discutere su temi di attualità , ascoltare la relazione del comitato esecutivo e della segreteria e decidere i prossimi passi di azione insieme.
Quest’anno il tema scelto è stato: “La responsabilità delle chiese protestanti in Europa”. Come inviata della Chiesa valdese avevo il compito di riferire del progetto “Mediterranean Hope (MH)” e di parlare della situazione delle chiese protestanti in Italia che cercano di dare il loro contributo per una società più umana.
In un gruppo di discussione per approfondire le informazioni date su MH è emerso quanto sia difficile entrare in contatto, al di là e al di qua delle Alpi, con i sostenitori dell’attuale populismo presente ovunque in Europa. Una pastora di Karlsruhe ha raccontato, ad esempio, di lettere anonime che riceve ogni volta dopo un suo sermone, dopo una sua affermazione pro-accoglienza stranieri. Lettere firmate con “cristiani della AfD – Alternativa per la Germania” alle quali, essendo anonime, è purtroppo impossibile rispondere per invitare a un confronto.
Nel mezzo di molte domande e di molti dubbi sul futuro dell’Europa mi pare estremamente importante e incoraggiante sapere che esistono reti europee di legami e di amicizia che tengono ormai da quasi duecento anni.
Il GAW continua a sostenere, grazie alle collette che promuove all’interno delle chiese e in occasioni particolari (all’inizio della scuola, a Natale, all’inizio della quaresima, per la confermazione dei ragazzi), il nostro impegno come cristiani in Italia, ad esempio il lavoro svolto dalla Casa delle culture a Scicli, uno dei pilastri del progetto di “Mediterranean Hope”.
Grazie ai soldi raccolti dal GAW a Natale è stato possibile fare dei regali ai ragazzi che abitano attualmente nella Casa e pagare l’iscrizione dei bambini e delle bambine alle associazioni sportive di Scicli.
Il GAW, però, non raccoglie soltanto denaro, ma offre anche molte informazioni e crea contatti personali tra le chiese tedesche e le chiese protestanti di minoranza in tutto il mondo. Perché sa che una vera amicizia non può essere basata soltanto sui soldi ma sui rapporti di fraternità e di comunione spirituale.