Quattro giorni pieni di canti, storie, risate e riflessioni sui bambini, sui giovani e sulle famiglie di oggi. Questa è stata la Conferenza ECCE 2023 (Conferenza sull’educazione cristiana in Europa) che si è tenuta presso il lago di Balaton in Ungheria negli spazi accoglienti del Centro congressi “Soli Deo Gloria” della Chiesa riformata ungherese. Hanno partecipato una cinquantina di persone provenienti da varie parti d’Europa (Finlandia, Regno Unito, Ungheria, Italia, Svizzera, Germania, Francia) che lavorano in qualche modo con bambine e bambini nel contesto cristiano. I vari paesi europei vivono situazioni diverse, le chiese sono più o meno grandi e hanno pertanto possibilità differenti di fare investimenti nel settore dell’educazione cristiana. Tuttavia la situazione delle famiglie sembra uguale ovunque e purtroppo non è buona.
Mentre tanti genitori devono per forza dedicarsi a un lavoro che ha sempre meno tempi compatibili con la vita familiare, le ragazze e i ragazzi finiscono per essere educati da uno schermo che però non può fornire limiti, valori e tanto meno amore. I bambini e le bambine non chiedono altro perché comprendono che per gli adulti è più facile se essi si ritirano nel loro spazio virtuale. Così non disturbano, non sporcano e si sa sempre dove sono o, almeno, dov’è rimasto il loro corpo mentre la mente vaga nel mondo digitale.
Ciò che potrebbe riportare questa generazione nella realtà sono gesti conosciuti e antichi. Un pasto comune, senza televisore, durante il quale la famiglia parla del proprio vissuto. Una vecchia storia raccontata da qualche membro di chiesa ai bimbi, una preghiera sincera che rassicura questa generazione sul fatto che Gesù sarà con loro anche quando dovranno confrontarsi con il cambiamento climatico, le crisi finanziarie e le guerre. Sono gesti piccoli ma reali, fede raccontata e cantata, amore vissuto di cui questa generazione ha bisogno. Abbiamo tutto ciò a disposizione nelle nostre chiese. Basta offrirlo.
Alcune di queste riflessioni si sono succedute nel corso delle giornate attorno a tre temi principali: 1) Canta nell’oscurità; 2) Riposa e abbi fiducia durante la tempesta; 3) Gettate le vostre reti dall’altra parte. Grazie all’apporto di un coinvolgente racconta-storie bibliche, a due conferenze (una sui temi dell’accoglienza e dell’ospitalità a partire dal tavolo della convivialità e l’altra sulla prevenzione degli abusi sui minori), a dei laboratori proposti da alcuni partecipanti su esperienze o progetti messi in atto dalle chiese in Europa sul tema dell’educazione cristiana, si è riusciti non solo a condividere idee, strumenti di lavoro e metodologie da ripensare e riproporre nel proprio contesto ecclesiastico, ma anche a tessere una rete di fraternità e amicizia in vista della prossima Conferenza ECCE che si terrà nel 2026 a Ginevra. All’interno di questa comunione non è mancato un collegamento da remoto con il pastore ucraino Vitalii Lekh, per esprimere alle sorelle e ai fratelli delle chiese ucraine la nostra vicinanza in preghiera.