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Un falò nel cuore di Torino

Valdesi ed ebrei fanno festa insieme. Per la prima volta, il tradizionale fuoco che ricorda la concessione dei diritti civili nel 1848 viene acceso in piazza Castello.

Un falò nel cuore della città  per non spegnere mai l’attenzione sui diritti di tutti. È quello che accadrà  giovedì 16 febbraio alle ore 20 in piazza Castello a Torino dove verrà  acceso, per la prima volta nel centro della città , il Falò della Libertà  «che ricorda la concessione dei diritti civili ai valdesi e agli ebrei – una vittoria della civiltà  sulla prevaricazione e su ogni pregiudizio. Una vittoria, in una battaglia che non è ancora terminata», come si legge in una nota della Chiesa valdese di Torino.

«Il 17 Febbraio 1848 – prosegue la nota – Carlo Alberto firmava le lettere patenti con cui si concedevano i diritti civili ai valdesi e poco dopo, il 29 marzo, agli ebrei. Si apriva un’epoca nuova e, dopo secoli di persecuzioni e di umiliazioni, questi cittadini vedevano riconosciuti dignità  e diritti. Da allora, il 16 Febbraio, i valdesi ricordano questo evento accendendo nelle Valli Valdesi fuochi di gioia e di gratitudine».

Appare così particolarmente significativa la scelta di accendere il Falò della Libertà  nel cuore della città , in piazza Castello, con il patrocinio del Comune di Torino, oltretutto nell’anno in cui i valdesi, insieme alle altre chiese protestanti, festeggiano i 500 anni dalla nascita della Riforma protestante.

«È una festa religiosa? I credenti certamente leggono la presenza del Signore anche negli eventi della storia – sottolinea il comunicato della Chiesa valdese di Torino. Ma è soprattutto una festa laica perché riguarda la libertà  di tutti e tutte. Infatti, la libertà  e il diritto esistono solo laddove questi vengono riconosciuti ad ognuno, senza distinzione di cultura, religione o condizione sociale. Il cammino per raggiungere questa meta non è ancora terminato e invitiamo la cittadinanza a partecipare a questo momento di gioia e di impegno».

Al falò parteciperanno rappresentanti della Chiesa Valdese e della Comunità  Ebraica e autorità  della Città  di Torino e della Regione Piemonte.

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