ArticoliIl Vangelo ci parla

Un Dio su cui possiamo contare

La nostra fiducia nasce e rinasce dalla fedeltà di Dio: Dio è buono e la sua bontà dura in eterno

Alleluia! Celebrate il SIGNORE, perché egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno“.

Salmo 106,1

Questo Salmo inizia con la lode. Nella continuazione della sua preghiera il salmista ripercorre la storia del suo popolo e soprattutto chiede perdono per tutte le sue colpe. Ma all’inizio loda Dio “perché Dio è buono e perché la sua bontà dura in eterno”.

Dio è buono ed è anche giusto. Per questo Dio odia il peccato, ma ama il peccatore, e su questo amore il peccatore può confidare e può dunque chiedere perdono, come fa l’autore del Salmo nei versi successivi. Questo amore è eterno, ovvero non viene mai meno, Dio non cambia idea: rimane da sempre e per sempre il Dio che ama il peccatore e vuole il suo cambiamento, affinché viva nella giustizia e nella gioia.

Dio è fedele e dalla sua fedeltà nasce la nostra fiducia. Il cambiamento inizia dal riconoscimento dei propri errori e delle proprie colpe; e questo riconoscimento è il primo frutto dell’incontro con l’amore di Dio. Quando riconosco che “Dio è buono”, comprendo che davanti a me c’è una via nuova che posso percorrere, una via e una vita nuova che Dio mi offre.

Questa via nuova e questa vita nuova ci vengono donate in Gesù Cristo: in lui scopriamo – e riscopriamo ogni volta che ascoltiamo l’evangelo – che Dio è buono e che la sua bontà dura in eterno. Possiamo dunque anche noi chiedere perdono per ciò che nel nostro cuore, e di conseguenza nelle nostre parole e nelle nostre azioni, fa male a Dio e al prossimo, crea fratture e distanza (e fa quindi male anche a noi stessi!).

Anche la nostra preghiera può quindi iniziare con la lode a Dio che rimane fedele alla sua promessa di grazia; può iniziare con la lode perché la nostra fiducia nasce e rinasce dalla fedeltà di Dio: Dio è buono, la sua bontà dura in eterno e noi possiamo contarci.

Condividi su: