Lo scorso 15 novembre è stato inaugurato a Tempera (frazione dell’Aquila) un centro culturale polivalente gestito dall’Associazione culturale Tempera onlus, costruito dalla Tavola Valdese con fondi dell’otto per mille e quindi donato a tale scopo al Comune dell’Aquila.
L’idea di questo centro nasce nelle tendopoli post terremoto allorquando viene fatta la proposta al Sindaco dell’Aquila di costruire un luogo pubblico e quindi duraturo nel tempo, per fare in modo di assicurare una nuova socialità agli abitanti dell’Aquila, una ricostruzione, cioè, non solo fisica della città ma anche relazionale. La Tavola Valdese ha allora costruito sul terreno di proprietà del Comune dell’Aquila lo stabile che sabato 15 novembre è stato inaugurato e affidato all’Associazione Tempera onlus per la sua gestione. Il Centro comprende una biblioteca, una ludoteca e un auditorium.
Il testo biblico che il pastore Luca Anziani, vice moderatore della Tavola Valdese, ha citato nel suo discorso inaugurale è stato quello di Ecclesiaste 3,1-8 “Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato, un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire; un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare, un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via, un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare; un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.”
Ed ha così commentato: “Ecco noi oggi inauguriamo un tempo nuovo: un tempo per nascere contro la morte, un tempo per piantare cose nuove dopo che tutto è stato sradicato in una notte, un tempo per guarire le ferite senza dimenticare, un tempo per ridere perché abbiamo nuovi figli e nuove figlie che devono continuare la vita, un tempo per ballare per onorare la festa della nuova vita, un tempo per raccogliere le pietre da soli perché nessun altro lo farà , un tempo per abbracciarsi non per piangere ma per darsi forza nel lavoro, un tempo per cercare chi si è perso nella depressione e nella paura, un tempo per parlare, per accusare e denunciare, un tempo per amare e un tempo per la pace perché non verrà mai cancellato dalla terra d’Abruzzo da nessun terremoto la grande capacità di amare e di costruire la pace di questi uomini e di queste donne.”
17 novembre 2014