“Il mio Spirito è in mezzo a voi, non temete!”.
Aggeo 2,5
Al di là del contesto nel quale sono state pronunciate, la potenza di queste parole risuona nella verità della rivelazione biblica. Lo Spirito del Signore anima la vita dei credenti e delle credenti e aziona il motore dell’operosità della fede testimoniata. Soprattutto, ci mette al riparo dalla nostra autoreferenzialità, ci protegge dal delirio di onnipotenza che anima le nostre vite e che ci impedisce di affidarci al Signore, ci rassicura riguardo alle paure che ci fanno disperare del futuro. Dal libro della Genesi fino all’Evangelo di Giovanni, l’incoraggiamento, il conforto che ci è dato da quel “non temete”, attraverso la parola biblica si propone a noi come un invito a lasciare la nostra vita nelle mani del Signore, a mettere a tacere le ansie del futuro e a sentire, invece, la presenza dello Spirito, che soffia dove vuole, ma sempre nella direzione giusta. Dobbiamo imparare, allenarci, ad accogliere questa presenza dello Spirito, a lasciarlo lavorare dentro di noi, per la nostra conversione e per la nostra edificazione. Gesù, nell’Evangelo di Giovanni, chiama lo Spirito Santo il Consolatore e dunque le nostre paure, i nostri timori, quelli che attraversano le nostre giornate, le preoccupazioni che avvelenano le nostre vite, possono alla fine trovare riposo nella fede in quel Consolatore di cui ci parla Gesù. Nell’Evangelo di Luca Gesù ci invita a chiedere il dono dello Spirito Santo: il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono (Luca 11,13b). Preghiamo allora con fede per assicurarci di sentire la presenza dello Spirito del Signore e vivere alfine liberati e liberate da ogni timore.