Chiuso frettolosamente e incomprensibilmente alla fine del 2012 dalla Giunta regionale di centrodestra, il 31 luglio la Giunta regionale di centrosinistra ha riaperto l’Ospedale valdese di Torino affidandogli una nuova vocazione nell’ambito della sanità come prima Casa della Salute della città .
“Un risultato importante, perseguito negli ultimi due anni su proposta dell’Assessore alla Sanità , Antonio Saitta, che consente di ridare una nuova vita anche alla terza struttura regionale che nel 2004 era passata dalla gestione della Chiesa valdese a quella pubblica – ha dichiarato il moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini –. Da una quindicina di anni la sanità piemontese è in profonda riorganizzazione e quindi è stato grande il rischio di perdere completamente il servizio sanitario plurisecolare svolto dagli istituti valdesi di Torre Pellice, Pomaretto e Torino. Oggi invece l’istituto di Torre Pellice è in piena attività , quello di Pomaretto ha un progetto in via di realizzazione, anche con il nostro sostegno diretto, e l’Ospedale di Torino ha finalmente avviato il primo passo per un pieno riutilizzo”.
La prima Casa della Salute di Torino, infatti, ospita una serie di servizi ambulatoriali e infermieristici al piano rialzato. Entro la fine dell’anno aprirà anche il primo piano, dedicato principalmente al dipartimento materno infantile con consultori e attività di prevenzione, compreso il servizio ginecologico per donne con disabilità grave, e un nuovo Centro dedicato alla procreazione medicalmente assistita. Una parte del primo piano ospiterà anche un’attività di chirurgia ambulatoriale. Il secondo piano sarà dedicato ai percorsi diagnostici e terapeutici delle patologie croniche cardiologiche, diabetologiche, pneumatologiche e del decadimento cognitivo. Nel 2018, infine, anche il terzo piano sarà attivo con un reparto di degenza sanitaria post ospedaliera (CAVS) e un progetto sperimentale di attivazione di posti letto di comunità .
31 luglio 2017