I rappresentanti di chiese protestanti inviano una lettera di gratitudine e sostegno alla Vescova episcopale americana
Dal 26 al 30 gennaio si è tenuta ad Arnoldshein (Germania) una consultazione tra la Chiesa evangelica dell’Hessen Nassau e le sue chiese partner, tra cui la Chiesa valdese. Durante la consultazione, organizzata in prossimità dell’insediamento della nuova presidente della chiesa, Christiane Tietz, è stata scritta e inviata dai responsabili di chiesa da più parti del mondo una lettera di sostegno alla Vescova Mariann Edgar Budde. Quest’ultima, durante il sermone tenuto a Washington nel National Prayer Service, aveva rivolto una dura critica nei confronti delle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. Riportiamo qui il testo della lettera, firmata anche dalla moderatora della Tavola Valdese, Alessandra Trotta:
Stimata Vescova Budde,
un caloroso saluto nel nome del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Come persone impegnate nella fede, noi sottoscritti, provenienti da diverse chiese protestanti, vorremmo esprimere la nostra profonda gratitudine e il nostro sostegno per le parole pronunciate durante la celebrazione di preghiera che ha seguito l’insediamento del Presidente degli Stati Uniti e di altri rappresentanti della nuova amministrazione presso la Cattedrale Nazionale il 21 gennaio 2025.
Siamo qui riuniti come rappresentanti delle chiese partner della Chiesa evangelica dell’Hessen-Nassau (membro della Chiesa evangelica in Germania – EKD) provenienti da Africa, Asia, Europa e Stati Uniti d’America. Ci siamo riuniti per una consultazione internazionale sul tema “Alla ricerca dell’unità – i rapporti tra chiese in un mondo che cambia e che pone delle sfide”. In qualità di responsabili ecclesiastici incoraggeremo i leader e gli organi di governo delle nostre chiese ad unirsi a noi in un’espressione comune di solidarietà.
Ha parlato in modo molto consapevole, esprimendo amore e cura per i più vulnerabili tra noi, proclamando il Vangelo nella sua forma più chiara. La sua predicazione è stata audace e profetica. Ed era profondamente radicata nella nostra
comune tradizione di fede. Siamo d’accordo con le sue parole che concludono il sermone:
“Il nostro Dio ci insegna che dobbiamo essere misericordiosi con lo straniero, perché tutti noi siamo stati un tempo stranieri su questa terra. Che Dio ci conceda la forza e il coraggio di onorare la dignità di ogni essere umano, di dire la verità gli uni agli altri in spirito d’amore e camminare umilmente fianco a fianco e con il nostro Dio per il bene di tutti gli esseri umani di questa nazione e del mondo”.