All’iniziativa promossa dal Consiglio ecumenico delle chiese aderiscono anche le chiese metodiste e valdesi
Il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, che si è tenuto a Torre Pellice (To) dal 25 al 30 agosto, ha invitato le chiese ad aderire alla Settimana mondiale per la pace in Palestina e Israele indetta dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) dal 16 al 22 settembre prossimi. L’invito è contenuto all’interno di un atto votato dal Sinodo stesso sulla pace in Medio Oriente e rappresenta un’occasione ulteriore per sottolineare l’importanza della preghiera anche e proprio in quelle situazioni che non sembrerebbero affrontabili con i soli strumenti della ragionevolezza umana e politica.
Il Consiglio ecumenico ha prodotto dei materiali per l’occasione: un fascicolo contenente, per ogni giorno della settimana, dal 16 al 22 settembre, un breve approfondimento su uno specifico tema con una breve descrizione della situazione, alcuni dati o testimonianze individuali, un versetto biblico e una preghiera.
I materiali sono reperibili sul sito internet del Consiglio ecumenico delle chiese in lingua inglese, francese, tedesca, spagnola, araba ed ebraica al seguente link. Li trovate anche nella versione italiana.
“Il Consiglio ecumenico delle chiese ha da sempre svolto un ruolo cruciale nell’impegno per una pace giusta in Palestina e Israele, operando per decenni attraverso iniziative di sensibilizzazione, advocacy e dialogo interreligioso – dichiara il pastore Michel Charbonnier, membro del Comitato centrale del CEC-. Sin dalla sua fondazione, il Consiglio ha sostenuto il diritto all’autodeterminazione dei palestinesi e la fine dell’occupazione, condannando ogni forma di violenza e promuovendo la riconciliazione basata sui principi di giustizia, dignità umana e rispetto reciproco. Attraverso campagne come il Programma di accompagnamento ecumenico in Palestina e Israele (EAPPI), il Consiglio ha messo in luce le violazioni dei diritti umani e ha lavorato per costruire ponti di comprensione e cooperazione tra le comunità, nella speranza di una pace duratura e inclusiva”.
La Settimana mondiale per la pace in Palestina e Israele 2024 include anche la Giornata internazionale della pace promossa dalle Nazioni Unite per il 21 settembre. “In un tempo in cui la tentazione di lasciarci trascinare nelle polarizzazioni e nelle divisioni che questo tema delicato e complesso porta con sé – conclude Charbonnier – la preghiera comune diventa ancora più importante, perché significa credere nella possibilità del cambiamento, nel fatto che Dio possa fare la differenza, nella possibilità del ravvedimento e della conversione, anche di coloro che pensiamo essere dalla parte sbagliata, senza cedere alla tentazione della preghiera selettiva, alla tentazione di pensare che solo qualcuno, soltanto i nostri, soltanto quelli che la pensano come noi ci debbano stare a cuore ed essere i beneficiari delle nostre preghiere”.