Vicino è colui che mi giustifica; chi mi potrà accusare?
Isaia 50,8
Le parole del profeta Isaia ci descrivono un servo fedele e devoto che, proprio per la sua fede, proprio per la proclamazione della Parola del Signore, viene perseguitato. Viene descritto come un discepolo attento, acuto, pronto nelle risposte, che rivelano una fede solida, capace di vedere al di là della persecuzione e di sopportare insulti e percosse. Soprattutto, questa figura di credente vede l’amore del Signore che vince il male che lo circonda e lo minaccia direttamente. Viene portato in giudizio, ma sa che Dio, il suo avvocato, è al suo fianco e lo giustifica. E se Dio è al suo fianco, chi mai potrà toccarlo con qualsivoglia accusa? Non ha bisogno di difendersi, se non con la resistenza al male e alle offese, perché sa che il Signore interverrà. Lo sente vicino a sé e sente la potenza della fede che lo mette al riparo. L’apostolo Paolo, nella lettera ai Romani, riprende queste parole alla luce di Cristo risorto: se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Quale meravigliosa speranza, anzi, quale meravigliosa certezza si apre nelle nostre vite, quale possibilità ci viene offerta di rendere pace e fede al male? Quale strumento migliore per disarmare il male che affidarsi a Dio? Sono tempi difficili, sono tempi bui, certo come molti altri nel corso della storia. Ma c’è una luce che brilla nelle tenebre: è la luce della fede nel Signore del mondo e della storia che sta vicino agli oppressi e ai perseguitati, sempre, e che rende giustizia a chi si affida a Lui.