«Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio.»
Lo Spirito Santo è il grande educatore. Ci illumina interiormente e ci spinge avanti; istruisce e mette in movimento; chiarisce e fa crescere. Per opera dello Spirito afferriamo il senso della parola di Dio, quello che Dio fa ci diventa comprensibile. Non è soltanto un fatto intellettuale. Non si comprende la parola di Dio solo con il cervello. Se Dio ci parla vuol dire che ci incontra; se ci incontra, la nostra vita intera ne esce trasformata. Nasce la fede, che non è l’adesione a una teoria, ma un rapporto personale. Non per niente Gesù ha voluto che i suoi discepoli vivessero con lui e lo seguissero. La vita della fede, mossa dallo Spirito, è la partecipazione a un evento di cui Gesù è protagonista. Con Gesù entriamo in una relazione filiale con Dio.
È troppo facile dire che tutti sono figli di Dio perché sono creati da lui e sono sotto la sua benevolenza. Uno può essere figlio in questo senso generale, e non avere con Dio alcun rapporto, oppure avere paura di lui, o ritenerlo responsabile di tutti i mali e quindi rifiutarlo. Esiste un modo più autentico di essere figli e figlie di Dio, e non è in nostro potere acquisirlo. È una condizione in cui si entra appunto quando lo Spirito ci attira verso Gesù e ci fa sentire che siamo accolti e accolte da lui; introdotti e introdotte da lui nella comunione viva, naturale, quotidiana, con il Padre che ci ama.