In questo inizio di anno Gesù ci invita ad aderire a un progetto di condivisione e di partecipazione
“Gesù, aperto il libro, trovò quel passo dov’era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi;
per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l’anno accettevole del Signore»”.
Luca 4, 16-19
Secondo Luca, l’inizio del ministero di Gesù è piuttosto particolare: non è così promettente e avviene in una situazione di tensione in cui gli occhi di tutti sono fissi su di lui. Tutti infatti erano in attesa di un uomo provvidenziale che cacciasse l’invasore romano. Ma Gesù, attraverso la citazione di Isaia, presenta un “programma” di ciò che sarà il cuore della sua predicazione e del suo ministero in continuità con i profeti. Si tratta di una “vecchia novità”: la giustizia di Dio, la solidarietà con i poveri e gli oppressi.
La risposta da cui ripartire è la giustizia. Da dove si ricomincia quest’anno? Da dove si ricomincia quando sento la mia vita andare a rotoli e fatico a trovare il senso di tante cose? Quando il mio Paese è bloccato in una spirale di chiusura e paura? Quando il mondo mi sembra preda di violenza e follia? Dalla giustizia.
Dio oggi è pronto a intervenire per il suo popolo, se gli ascoltatori oggi sono pronti a partire. In che modo? Con l’anno di grazia, il Giubileo, che è remissione dei debiti, ridistribuzione della terra e delle risorse, liberazione degli schiavi. Non un regalo che cade dal cielo o uno spettacolo mediatico, ma una prassi concreta che si verifica se il popolo lo vuole, rendendo tangibile e umana la giustizia di Dio: uno sforzo di condivisione perché la società sia più giusta.
Il messaggio inaugurale di Gesù ci può fare un po’ paura, perché fa saltare i nostri equilibri e parla di un progetto che prevede un allargamento agli altri e non ha necessariamente noi come centro propulsore. In questo inizio di anno riceviamo l’invito ad aderire a un progetto di giustizia, condivisione, partecipazione; una possibilità che Cristo ci offre, che non è di proprietà di nessuno ma che tutte e tutti possiamo scegliere di abbracciare.
Gesù inizia la propria vita pubblica in questo modo e noi possiamo fare altrettanto vivendo una vita nella quale la giustizia non sia un accessorio ma la linfa di ogni azione e di ogni pensiero.