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Restiamo umani

L’umanità viene sempre prima di qualsiasi possesso

In questʼultimo anno, oltre alle notizie delle ormai annose guerre, delle atrocità e dei massacri, che proseguono quotidianamente in vari luoghi del mondo, abbiamo anche udito proposte di acquisto di Stati o di loro regioni da parte di grandi potenze di tradizione democratica. Lʼattuale presidente degli USA e il suo governo hanno avanzato la proposta di comprare la Groenlandia, la più grande isola al mondo, che da più di tre secoli è parte dei dominî della monarchia danese, oggi con uno status di larghissima autonomia. Una proposta simile fu avanzata dal medesimo presidente già nel 2019, ma ancora prima da Harry Truman, democratico, nel 1946 e inizialmente, sempre dal governo statunitense, nel 1867, quasi in contemporanea allʼacquisto dellʼAlaska dalla monarchia russa da parte degli USA. Ma è lecito “comprare” Stati?

Immanuel Kant, grande filosofo tedesco, scrisse nel 1795 un breve progetto filosofico: Per la pace perpetua, ancora oggi importante per definire i capisaldi del diritto internazionale. Uno dei sei articoli preliminari – cioè degli “assiomi” giuridici sui quali dovrebbe basarsi il trattato di pace fra gli Stati del mondo – recita così: «Nessuno Stato indipendente (non importa se piccolo o grande) può venire acquistato da un altro per successione ereditaria, per via di scambio, compravendita o donazione». Kant spiega che uno Stato non è un bene patrimoniale, comʼè invece il territorio su cui ha sede, ma una società di esseri umani, riguardo alla quale nessun altro fuori di essa può comandare e disporre. Alla concezione feudale dello Stato e dei sudditi come possesso del monarca viene sostituita quella dello Stato come “cosa di tutti i cittadini” (res publica) e al cui centro vʼè la nozione di “umanità”.

Nel caso della Groenlandia si tratta ancora di soggezione a una monarchia – benché oggi costituzionale – e lʼeventuale compravendita avverrebbe comunque in seguito a referendum della popolazione groenlandese, ma la proposta sembra un regresso verso un concetto patrimoniale della terra e dei popoli.

Si è sentito anche dire che gli ebrei hanno un diritto sulla Palestina perché nei decenni precedenti la costituzione dello Stato dʼIsraele le associazioni sioniste ne comprarono dagli sceicchi grandi porzioni a caro prezzo. Ora, sebbene si possano a buon diritto comprare appezzamenti di terra, non si possono comprare le popolazioni che vi abitano, né è lecito gettarle fuori.

Ascoltiamo Kant, restiamo umani: lʼumanità sta sempre prima di qualsiasi possesso.

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