La rinascita del quartiere di Arghillà grazie ai fondi Otto per Mille della Chiesa valdese
Martedì 15 ottobre, a Reggio Calabria, presso Palazzo San Giorgio, è stato siglato l’accordo di partenariato che vede insieme il Consorzio Ecolandia, il Comune di Reggio Calabria e la Chiesa valdese, quest’ultima ente finanziatore tramite i propri fondi Otto per Mille, del Progetto F.A.T.A. Fuoco, Acqua, Terra, Aria… Comunità, che prevede una serie di importanti azioni di rigenerazione nel quartiere di Arghillà.
All’evento è intervenuta anche la moderatora della Tavola Valdese, Alessandra Trotta, che nel suo discorso si è detta lieta di sottoscrivere un accordo che sancisce l’avvio di un progetto esemplare di rigenerazione urbana, alla cui progettazione la Chiesa valdese ha partecipato sin dall’inizio, attraverso il proprio Ufficio Otto per mille, nel quadro di un più ampio interesse a sostenere iniziative di sviluppo territoriale che sapessero cogliere l’interezza della dimensione sociale, umana ed ecologica coinvolta.
Fuoco, acqua, terra, aria e comunità sono i cinque elementi sui quali poggia l’intero progetto che prevede la realizzazione di una Comunità Energetica solidale, l’avvio di un sistema sperimentale di recupero e riutilizzo delle acque piovane, l’installazione di un eco-compattatore con la realizzazione di un hub del riuso, la realizzazione di un complesso sportivo e la rigenerazione di diverse aree del quartiere. Tutti gli interventi infrastrutturali sono preceduti e accompagnati da una fitta azione di animazione di comunità con gli abitanti del quartiere, al fine di concertarne la realizzazione e coinvolgere la cittadinanza in un processo partecipato e di educazione alle tematiche ecologiche e ambientali.
«Ci è sembrato molto bello che si pensasse all’intervento in un quartiere periferico, spesso definito “problematico” – ha affermato la moderatora Trotta – offrendo delle opportunità non solo di risolvere alcuni problemi concreti o colmare alcune carenze oggettive, ma addirittura di essere all’avanguardia nell’attivazione di buone pratiche che portano ad un’alta qualità del vivere in senso davvero “ecologico”: una comunità energetica che beneficia di fonti di energia rinnovabile per illuminare spazi comuni, un sistema di raccolta e utilizzo di una risorsa quanto mai preziosa e sempre più scarsa, come l’acqua; un trattamento dei rifiuti rispettoso dell’ambiente e coerente con un’idea di economia circolare, la creazione di aree verdi, di polmoni di ossigeno, di gioco, di socialità».
Un progetto che vede un’assunzione di responsabilità dal basso e che ha il coraggio di investire sul senso di comunità e sullo sviluppo di uno spirito di cittadinanza partecipativa rafforzando la convivenza pacifica e solidale di persone di diverse culture, tradizioni e religioni, superando la logica della competizione, della frammentazione degli interessi che rende alla fine tutti più deboli.
«Non vi può essere vera felicità per nessuno se una parte soffre» – ha ricordato Trotta – lodando un progetto che sa vincere la tentazione del disimpegno, dell’astensione, per cambiare in meglio ciò che non funziona, che genera sofferenza, diseguaglianze, senso di esclusione e marginalizzazione.
La moderatora ha infine sottolineato la presenza nella città di Reggio Calabria di una chiesa valdese, «una comunità piccola ma vivace, che cerca di essere coerente con la tradizione di una Chiesa che nei suoi 850 anni di storia ha sempre cercato di essere testimone di una fede cristiana che si coniuga con l’impegno per il bene della città, in cui la predicazione evangelica si realizza in parole e servizio di cura, di accoglienza e di emancipazione da tutto ciò che opprime, rende schiave le coscienze ed impedisce il realizzarsi di quel progetto di vita buona ed abbondante per tutti e tutte che crediamo il cuore della buona notizia, dell’Evangelo».
Infine, oltre ai partner del progetto, la moderatora ha voluto rivolgere un caloroso ringraziamento agli abitanti del quartiere di Arghillà: «voi siete i veri protagonisti di qualunque possibilità di rigenerazione del vostro quartiere – ha concluso Trotta –; nulla di ciò che si realizzerà nel vostro quartiere potrà durare e portare frutto, nessun centesimo speso nei vostri luoghi di vita risulterà non speso invano, sprecato, se non saprete difenderlo in quanto lo sentirete “vostro”, non di uno o di alcuni, ma della comunità, di tutti e tutte e dunque di ciascuno».