“Queste quattro cose son delle più piccole della terra, E pur son savie, e molto avvedute”.
Ancora un’osservazione tratta dal mondo della natura. La prima lezione ci restituisce una considerazione sul lavoro come disciplina. La formica – già citata in 6,7 – è l’esempio di chi non ha sopra di sé né capitano, né magistrato, né signore. È un’organizzatrice che non ama lasciare le cose all’improvvisazione, sapendo che verranno dei giorni in cui potrebbe pagarne le conseguenze. I tassi dispongono solo dei loro rifugi nelle rocce. Le lucertole sono senza gerarchia ma il loro movimento non è disordinato. Infine ci sono le lucertole, che abitano in luoghi regali. Malgrado la loro piccolezza queste creature hanno ricevuto ciò che consente loro di sopravvivere, grazie alla loro capacità di organizzarsi per procurarsi il cibo e un riparo. Per il saggio chi governa le sorti del mondo è la potenza divina, irraggiungibile e inimitabile.
Le parole di questo capitolo ci rimandano alle antiche costruzioni che sono state modificate attraverso progressivi aggiustamenti con riutilizzo di materiale precedente o con altre nuove aggiunte. Le pietre ri-scolpite hanno trovato nuove collocazioni. Altre sono state posizionate nelle diverse parti dell’edificio. Tra i rimaneggiamenti che i saggi dei Proverbi hanno aggiunto vi si trova la preghiera dei primi versetti (1-4) nella quale l’orante riconosce la sua stupidità nell’intendere le cose solo su un piano umano. La via del saggio non è stata percorsa. Il docente ripete allora la lezione attraverso una serie di domande alle quali l’allievo dovrà sforzarsi di dare una risposta più pertinente: lo sai tu? Non sempre le persone giungono ad una piena maturità. Vi si fermano sulla soglia senza essere in grado di oltrepassarla. Le ragioni vengono spesso individuate in cause esterne, senza riconoscere che invece ci sono cause interne che probabilmente hanno ostacolato il raggiungimento di una “piena saggezza”, con la conseguente capacità di assumere delle responsabilità con ricadute sulla vita della comunità. È vero che gli esseri umani rispondono a leggi complesse che sono estranee agli animali, ma una maggiore attenzione alla realtà che ci circonda può indurci a fare tentativi ripetuti per migliorare i nostri comportamenti.