«Il timore dell’Eterno è il principio della scienza. Gli stolti disprezzano la sapienza e l’istruzione.»
Il libro dei Proverbi ci invita al timore del Signore. Questo timore non è da intendersi come un terrore dinnanzi a una divinità potente, sconosciuta e arbitraria, né come lo spavento di fronte alla presenza di un Dio santo. Il timore dell’Eterno è piuttosto l’atteggiamento di chi crede nel Dio Creatore dell’universo e donatore di ogni sapienza.
Questa fede distingue fra il Creatore e la Creazione. Di conseguenza, il credente può demitizzare la natura e incontrarla con lo spirito di un ricercatore incuriosito. Da credenti, noi possiamo studiare tutte le scienze naturali e scoprire che esse e la fede nel Dio Creatore non si escludono a vicenda. Anzi! Il saggio dei Proverbi direbbe piuttosto che proprie le conoscenze naturali ci possono aprire gli occhi per la grandezza del Dio Creatore.
Il timore del Creatore di tutto l’universo e di tutti gli esseri viventi pone, però, un limite all’applicazione delle nostre ricerche scientifiche. Il rispetto di fronte a tutti gli esseri viventi ci impedisce di mettere a rischio la sopravvivenza, la salute e il benessere di ogni piccola creatura. Lasciamoci guidare in tutte le nostre azioni dal timore del Creatore e dal rispetto di fronte ad ogni creazione. Ogni tanto, però, non è così facile comprendere quale sia il giusto modo di rispettare ogni creatura: basta pensare alle nostre riflessioni sul testamento biologico oppure su cosa sia possibile in seguito a una diagnosi prenatale particolarmente grave. Infatti, nel nostro riflettere e dialogare abbiamo bisogno della presenza del Creatore che è al tempo stesso anche Colui che dona ogni sapienza.