Pentecoste è una festa celebrata da tutte le principali confessioni cristiane. Il libro degli Atti degli Apostoli, al capitolo 2, ricorda che nel giorno della festa della Pentecoste, celebrata cinquanta giorni dopo la Pasqua ebraica, i discepoli ricevono il dono dello Spirito Santo. Quel primo evento segna in modo significativo la comunità di quanti erano stati insieme a Gesù nei tre anni della sua missione terrena. Essi ricevono il dono delle lingue per poter proclamare la buona notizia (Evangelo) al mondo, passando così dallo stato di discepoli che seguono gli insegnamenti di un maestro a quello di inviati (apostoli) tra le genti. La data segna anche l’inizio della chiesa, una struttura umana, ma guidata dal Signore, che ha per compito principale la testimonianza di Cristo nell’universo.
L’Evangelo di Giovanni ricorda che Gesù dette ai suoi molte istruzioni sullo Spirito Santo che sarebbe stato loro accordato. Lo definisce con un termine greco, di difficile traduzione, che significa difensore, consigliere, avvocato. Lo Spirito ha, secondo quanto detto da Gesù, il compito di rivelare ai discepoli l’insegnamento che il Cristo non ha potuto dare mentre era con loro perché il peso di troppe rivelazioni tutte insieme li avrebbe “schiacciati”. Ma lo Spirito non insegnerà nulla di nuovo o contrario a quanto Gesù stesso ha annunciato “non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito e vi annuncerà le cose a venire” (Giovanni 16,13).
Per l’apostolo Paolo infine lo Spirito è quello che suscita nella chiesa un numero infinito di doni per la testimonianza, la costruzione comunitaria e il servizio. Come dirà però nel capitolo 13 della prima lettera ai Corinzi, vi sono tre doni che svettano sopra gli altri: la fede, la speranza e l’amore, ma il più grande di tutti è l’amore (agape).
In molte chiese metodiste e valdesi, a Pentecoste si celebrano le confermazioni dei catecumeni. Queste ragazze e questi ragazzi, al termine di un periodo di istruzione (catechismo) che dura in genere fino all’età di 17 anni, sono invitati a confermare il loro battesimo, ricevuto da bambini. Vengono cioè invitati a considerare, in piena libertà se vogliano assumersi il compito di discepoli e discepole di Cristo. E’ importante questa sottolineatura della libera decisione individuale che caratterizza da sempre la decisione di aderire o meno alle nostre chiese. Solo a partire da questo momento saranno considerati a tutti gli effetti “membri di chiesa”. Siccome anche la decisione di battezzare i propri figli e figlie è lasciato alla libera decisione del genitori, succede che molti ragazzi e ragazze, non essendo stati battezzati da fanciulli, chiedano di essere battezzati in tale occasione.
Analogamente molte chiese metodiste e valdesi, nel giorno di Pentecoste, celebrano le ammissioni in chiesa di adulti che chiedono di far parte delle nostre chiese. Sono spesso persone che hanno alle spalle percorsi spirituali molto diversi, e che, dopo una seria preparazione e la frequentazione di una delle nostre comunità locali, chiedono di entrare in piena comunione con noi.
21 maggio 2015