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Paolo Paschetto. Archivio d’artista

Inaugurata domenica 28 settembre la mostra ospitata dall’Archivio di Stato di Torino

Si è inaugurata domenica 28 settembre la mostra Paolo Paschetto. Archivio d’artista, realizzata dall’Ufficio Archivio storico e Beni culturali della Tavola valdese in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino: ed è proprio qui, nelle sale espositive dell’istituto, che ha avuto luogo il simbolico “taglio del nastro” in un’atmosfera calorosa e molto partecipata.

Numerosi gli interventi che hanno caratterizzato la prima parte dell’evento: ad aprire i saluti istituzionali che hanno visto protagonisti il direttore dell’Archivio di Stato, Stefano Benedetto, la Moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta, la Regione Piemonte rappresentata dalla dirigente Barbara Debora Viola (Settore Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Musei e Siti UNESCO) e il Pastore Lino Gabbiano in rappresentanza dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI). 

“Tanti gli ambiti in cui la creatività di Paschetto, come artista protestante, ha trovato concretezza e realizzazione”: così Alessandra Trotta ricorda le rappresentazioni pittoriche delle Valli valdesi e le molteplici decorazioni per le chiese protestanti romane – richiamando l’evento che proprio la settimana scorsa si è svolto, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, presso il tempio metodista di via XX Settembre in occasione del 130° anniversario dell’edificio in cui sono visibili le vetrate e le decorazioni ideate e create dall’artista. 

A seguire, le parole di uno dei nipoti di Paolo Paschetto, Daniele Jalla, che è intervenuto a nome di tutta la famiglia esprimendo l’emozione e la soddisfazione nel vedere valorizzato il fondo che, poco più di due anni prima, era stato donato alla Tavola valdese affinché, attraverso il suo Ufficio Archivio storico e Beni culturali, fosse catalogato, studiato e conservato. 

Un archivio che è passato da una famiglia a un’altra, da una casa a un’altra: perché questo è il ruolo che un un’istituzione culturale deve avere. La direttrice, Sara Rivoira, lo ha espresso nel suo intervento: “l’archivio è dove si accolgono ospiti e viaggiatori, dove si mettono al sicuro le cose importanti, dove si compiono scelte condivise: il luogo della cura, insomma. E l’archivio Paschetto ora trova posto in questa casa, sempre in crescita”.

E per preparare il pubblico a quello che avrebbe visto a breve, l’intervento di Federica Tammarazio (Ufficio Archivio storico e Beni culturali) che ha messo in evidenza alcune delle scelte fatte per il percorso espositivo, tutte in stretta collaborazione con i numerosi consulenti che hanno partecipato alla sua ideazione e creazione, soprattutto per ciò che riguarda l’inclusività, l’accessibilità e il coinvolgimento del pubblico attraverso diversi strumenti, analogici e multimediali.

La mostra, oltre a proporre una selezione del fondo archivistico prodotto dall’artista protestante nel corso della sua attività professionale, pone l’accento sull’importanza di creare relazioni tra l’archivio e le opere di Paschetto negli istituti culturali italiani, esponendo originali e riproduzioni provenienti dalla Fondazione Centro Culturale valdese di Torre Pellice e dal Museo della Casina delle Civette di Roma, e collegando fonti esposte con opere in collezione presso il Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino e il Museo Nazionale del Cinema di Torino. 

L’esposizione, che ha ottenuto la Medaglia del Presidente della Repubblica e ha il patrocinio di Comune di Torino, Città Metropolitana di Torino e Regione Piemonte, sarà aperta con ingresso gratuito dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17) fino al 26 ottobre 2025. 

CONTATTI
0121.91603
infobeniculturali@chiesavaldese.org
www.patrimonioculturalevaldese.org

Foto di Michele Comba

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