L’intervento del moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini, alla Conferenza al Parlamento europeo promossa dalla Chiesa evangelica tedesca (EKD) in collaborazione con la Comunione di chiese protestanti in Europa (CPCE) il 7 marzo a Bruxelles
“Vivere la tradizione riformata richiede sempre un superamento dei confini e non significa mai porre al centro se stessi”. Queste le parole del presidente della Chiesa evangelica tedesca (EKD), Heinrich Bedford-Strohm, cui si deve l’organizzazione della Conferenza al Parlamento europeo di Bruxelles che si è tenuta il 7 marzo e ha visto rappresentanti della Comunione di Chiese protestanti in Europa (CPCE) e delle singole chiese europee dialogare con i parlamentari e con i rappresentanti delle altre istituzioni europee. Un incontro per fare il punto sull’eredità della Riforma di fronte alla crisi politica, economica e sociale che sta vivendo l’Europa. Non una semplice commemorazione ma uno spazio di ricerca che guarda al presente e al futuro.
All’appuntamento di Bruxelles ha preso parte anche il moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini, che ha messo in luce il contributo valdese al mondo riformato; un contributo che si era espresso addirittura nei secoli antecedenti alla Riforma tanto che la Chiesa valdese è percepita come un’avanguardia e una “Mater reformationis”. Una Chiesa che è rimasta fedele al Signore nonostante le persecuzioni: “la storia della mia chiesa – ha affermato Bernardini – incoraggia a resistere alle ondate di pregiudizio che attraversano l’Europa e anche l’Italia. L’etica della resistenza che deriva dalla tradizione valdese non è quella del sogno o del mito rivoluzionario ma del contrasto alle logiche mondane, allo spirito e alle idolatrie del tempo in cui viviamo”.
Ma nella storia valdese non c’è solo resistenza. C’è anche solidarietà : senza il sostegno spirituale e materiale dell’ecumene protestante internazionale i valdesi non sarebbero mai sopravvissuti. “Le tracce di questa antica solidarietà arrivano a noi valdesi di oggi che sentiamo il dovere di restituire ciò che abbiamo ricevuto – ha continuato il moderatore. Lo facciamo nello spirito evangelico di chi gratuitamente ha avuto e gratuitamente è invitato a dare. E’ questo il criterio che orienta la nostra diaconia. La solidarietà è stata anche una grande risorsa dell’Europa per superare i muri che per secoli l’hanno attraversata e lacerata. Oggi molti europei se ne dimenticano e sognano di nuovo piccole patrie nazionali, rifugi rassicuranti dove fare ciascuno a modo proprio, senza legami né condizionamenti”.
Bernardini ha poi rivolto un appello alle chiese sorelle affinché promuovano iniziative di solidarietà presso i loro governi ricordando come “il messaggio di cui siamo portatori non è la piattaforma di un partito, non è una ricetta sociale ed economica né lo slogan di un movimento popolare. Il nostro è un messaggio di fede, il messaggio della salvezza in Cristo. Annunciare questo messaggio è il nostro compito primario mentre altri, gli eletti del popolo, i magistrati pubblici, hanno il compito di amministrare la cosa pubblica e di costruire il bene comune”.
Al termine dell’incontro, la delegazione composta dai leader delle diverse chiese protestanti, ha incontrato Antonio Tajani, il neo eletto presidente del Parlamento europeo.
8 marzo 2017