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«Non esistono motivi e circostanze che giustifichino la tortura fisica e psicologica»

La delusione del moderatore della Tavola valdese per l’ennesimo rinvio della legge che introduce il reato di tortura

“L’ennesimo rinvio dell’esame e dell’approvazione del disegno di legge sull’introduzione del reato di tortura in Italia, rappresenta una grossa delusione per chi crede nei diritti umani e nello stato di diritto.” Lo afferma il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini.

“Si tratta di una norma che le istituzioni europee ci sollecitano da decenni – prosegue il moderatore Bernardini – ma che ci viene richiesta soprattutto dalla coscienza democratica del nostro Paese. Anche come cristiani vogliamo affermare con forza che non esistono motivi e circostanze di nessun genere che possano giustificare la tortura fisica e psicologica. Come valdesi, nei secoli scorsi e nell’epoca buia dell’intolleranza e della repressione della libertà  religiosa, abbiamo conosciuto la sofferenza e l’umiliazione della tortura. Memori di ciò che valdesi e altre minoranze hanno patito in epoche passate ma anche di gravissimi episodi più recenti accaduti anche nel nostro paese, ribadiamo la necessità  – conclude Bernardini – dell’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento giuridico italiano. È un provvedimento atteso, che ci porrebbe al passo con i migliori valori dell’Europa e della nostra tradizione civile e democratica, a difesa di tutti i cittadini e anche a tutela degli operatori delle forze dell’ordine che svolgono il loro lavoro con equilibrio e nel rispetto delle norme costituzionali”.

22 luglio 2016

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