«[Maria] diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo» (Luca 2,7)
La storia di Gesù inizia con una impossibilità , con un rifiuto ed un respingimento. Egli nasce proprio lì dove è rifiutato. Molti lasciano i propri paesi per cercare una luce e per trovare senso alla propria vita compiendo spesso viaggi terribili tra deserti, prigioni e il Mediterraneo. Spesso non c’è posto per loro! Così nascono in luoghi poco adatti, vengono abbandonati nei luoghi che noi non vogliamo abitare. Gesù è nato come un rifiutato e presto sarà un migrante per motivi politici fuggendo in Egitto. Gesù nasce ed è già una minaccia per i potenti. Eppure egli era la luce, egli era ed è la speranza per il mondo intero.
Abbiamo reso la nascita di Gesù un evento innocuo. In realtà quella culla è piena del dolore del mondo. Lì vengono ospitati tutti coloro che ovunque cercano un riparo. In questa mangiatoia c’è Dio, c’è l’Evangelo della grazia, c’è la luce della riconciliazione e tutto questo è motivo di festa, di lode, di vita nuova soprattutto per tutti coloro che si sono persi nel mondo, per terra e per mare.
Gesù è la possibilità di ritrovare la strada e di sperimentare l’amore di Dio. Ma questo Gesù è anche un giudizio da parte di Dio. Il Gesù che nasce come un rifiuto e uno scarto è il giudizio di Dio verso i nuovi albergatori del nostro benessere. Quando entreremo nel Natale accadrà che cambieremo completamente la nostra mente e il nostro cuore. Beati voi quando aprirete la porta affinché nessuno più debba nascere in una stalla o morire nel mare. Amen