Nel cinquantenario della Concordia di Leuenberg, ha avuto luogo a Dresda in Germania (23-25 febbraio 2023) una consultazione delle chiese protestanti riunite nella CCPE (Comunione di chiese protestanti in Europa), un cammino di quattro anni che ha portato a discutere una bozza di documento di duecento pagine che approfondisce diverse tematiche sensibili quali genere, sessualità, coppie, matrimonio, famiglie, chiese e violenza di genere, dal titolo: “Non c’è né maschio né femmina” (Galati 3:28). Questi versetti ci ricordano che in Cristo siamo invitati a una realtà trasformata in tutti gli aspetti della vita quotidiana e dunque anche quando si riflette sulle identità di genere, sulla sessualità e sulla vita di relazione. Il documento affronta le trasformazioni sociali che hanno investito la vita privata ma si interroga anche sull’impatto di tali cambiamenti nelle comunità evangeliche, spesso in dialogo con la società civile che affronta questi dibattiti con differenze significative nelle diverse culture. La complessità dei problemi e la diversa articolazione delle prospettive è apparsa subito una sfida interessante, fin dalle prime sessioni di confronto, in inglese e in tedesco, con traduzione simultanea. Infatti, dopo la lecture di apertura della prof.ssa Ulla Schmidt, che ha illustrato il documento nelle sue parti essenziali, vi sono stati diversi interventi programmati che hanno discusso criticamente e costruttivamente il documento, sottolineando quanto esso possa essere significativo per la vita delle chiese. Quindi l’assemblea si è dotata di un codice di comportamento inclusivo, elaborato in base ai suggerimenti dei partecipanti, in modo da consentire una discussione caratterizzata da apertura, rispetto e accoglienza delle diverse posizioni, nelle sessioni successive. Si è sperimentato cioè lo spirito del “corridoio protestante” – concetto cardine proposto nel documento – che ammette diverse posizioni interpretative delle Scritture, purché dialoganti tra loro, nella consapevolezza che il confronto aperto non verrà mai meno e che anche il dissenso può alimentare il confronto, all’insegna della giustizia e dell’amore fraterno.
Alla consultazione, presieduta dal segretario generale Mario Fischer, in rappresentanza del presidente John Bradbury assente per malattia, hanno preso parte una quarantina di delegate/i delle chiese membro, per la maggioranza teologhe e teologi, pastore e pastori, diacone e diaconi, proveniente/i anche dai Paesi del sud e dell’est europeo, con una buona presenza di giovani teologi e teologhe che hanno vivacizzato il dibattito nelle diverse sessioni. Per le chiese metodiste e valdesi ha partecipato il pastore Gregorio Plescan, coordinatore della Commissione liturgie che battisti, metodisti e valdesi italiani condividono. Il documento ospita inoltre una scheda sul modo in cui le chiese metodiste e valdesi in Italia hanno discusso e affrontato il tema delle famiglie al plurale e della benedizione delle unioni civili – eterosessuali e dello stesso sesso – con apposito documento approvato nel 2017. Alla consultazione a Dresda era presente anche Alan Donaldson della Federazione battista europea che ha espresso gratitudine per il lavoro svolto perché il documento e la metodologia processuale che lo ha accompagnato potranno rappresentare un esempio da seguire. Erano inoltre presenti i membri del gruppo di studio: i proff. Thorsten Dietz, Neil Messer, Ulla Schmidt (coordinatrice), Mariecke van den Berg e chi scrive queste note. Tale gruppo è stato riconfermato con sentimenti di gratitudine e di riconoscenza per l’ampiezza e la profondità della riflessione proposta che ha lo scopo di illustrare le teorie scientifiche in scienze bibliche e teologiche, scienze biologiche, scienze umane e sociali, studi femministi e di genere, queer studies al fine di dare sostanza e basi articolate al dibattito che spesso è invece dettato da posizioni ideologiche. Il gruppo si è presentato come una “learning community” fortemente interdisciplinare e ha proposto all’intera assemblea una postura di conoscenza reciproca e di costruzione di un terreno di discussione comune.
Le giornate si sono sempre aperte e chiuse con una preghiera e una meditazione biblica nella chiesa dei Re Magi di Dresda, ricostruita nel 1991, e che ancora conserva il campanile e l’altare che non sono stati distrutti nei bombardamenti della Seconda guerra mondiale ma che ne portano i segni dell’incendio. La sessione di apertura ospitata nella sala conferenze della Haus der Kirche è stata accompagnata da sessioni plenarie che si sono alternate a lavori di gruppo su ogni capitolo, in un programma molto fitto che ha però lasciato spazio anche per riflettere sull’anniversario della guerra d’aggressione da parte della Federazione russa contro l’Ucraina (venerdì 24 febbraio) con un’intervista a Olexandr Zhakun, diacono della Chiesa luterana tedesca di Ucraina, residente a Odessa, che ha chiesto all’assemblea di pregare per una pace giusta e di mantenere viva l’assistenza alla popolazione ucraina, gravemente afflitta dalla guerra, anche nel lungo periodo quando si dovrà ricostruire un tessuto di convivenza civile. Speriamo che questo possa avvenire in un prossimo futuro.