Sappiamo tutte e tutti quanta fatica ci costi, come metodisti e ancor più come valdesi, metterci in gioco per parlare esplicitamente di testimonianza cristiana incontrando degli sconosciuti fuori dai nostri templi. Lo facciamo molto più volentieri “al riparo” delle nostre iniziative culturali e diaconali – sociali e umanitarie – ma raramente riusciamo a coniugare le due cose: forse perché temiamo di essere tacciati subito di proselitismo, parola da sempre aborrita nel nostro ambiente (ma non in altri di fede evangelica).
Con uno spirito invece di evangelizzazione, come annuncio della grazia e della giustizia di Dio rivolto ad ogni creatura, abbiamo radicato nell’opera di Dio il nostro impegno umanitario come Chiese protestanti in Italia per difendere i diritti delle donne oppresse – in Iran, in Afghanistan ma anche in ogni altro luogo del mondo; la nostra Commissione, di concerto con l’analogo Dipartimento dell’Unione delle chiese evangeliche battiste in Italia (UCEBI), ha indetto una giornata a Verona, dal titolo “NON SEI SOLA! – Cristo ci chiama a libertà”.
L’idea è stata quella di distribuire a più riprese e in diversi orari il volantino preparato dalla Commissione in un luogo di grande traffico pedonale vicino al tempio valdese di Verona, il bellissimo “Ponte Pietra” sull’Adige, e invitare le persone a raggiungerci alle 16:30 in chiesa per un momento di riflessione pubblico sul tema.
Abbiamo cominciato la giornata con una preghiera e un canto di lode a Dio in twi insegnatoci dalla sorella metodista ghanese Stella Baidoo, studente alla Facoltà valdese di teologia, venuta a darci man forte da Roma insieme alla compagna di studi Caterina Al Jeddah, giovane luterana di origine libanese. Dopo esserci scambiati degli spunti per poter far presa più facilmente sui/sulle passanti – anche con l’aiuto di immagini e di formule utili – ci siamo avviati verso il Ponte sotto il sole ormai estivo, e armati di buona volontà e di volantini, sorridenti e un po’ timorosi, umili ma determinati, ci siamo “buttati nella mischia”.
Oltre ad alcuni membri della Commissione evangelizzazione delle chiese battiste, metodiste e valdesi, venuti da diverse parti d’Italia la sera prima, erano con noi le studenti in teologia – Stella e Caterina – e anche Emma Boie, la moglie del pastore Jonathan Terino (membro) che si è pure impegnata con noi, e naturalmente la pastora di Verona Laura Testa, che ha profuso grandi energie e dato un grande apporto alla realizzazione della giornata, insieme a Roberto Mellone e altri membri della comunità.
È difficile descrivere in poche parole le sensazioni, i sentimenti, le difficoltà – qualche volta le parole sgarbate e i rifiuti – ma anche le piccole e grandi soddisfazioni avute nelle centinaia di contatti “a freddo” con una folla di passanti di ogni età e provenienza… ma l’esperienza è stata davvero “liberatoria”, anche per noi! Siamo consapevoli di aver almeno provato a seminare qualcosa, con l’aiuto del Signore, il Solo a cui spetterà poi raccogliere.
Nel pomeriggio, dopo un altro breve volantinaggio, abbiamo accolto diverse persone nel tempio, alcune delle quali si sono poi fermate. Lì hanno potuto non solo visitare la mostra biblica in corso, ma soprattutto riflettere sul concetto della libertà a cui come donne e uomini siamo chiamati/e in Gesù Cristo (Galati 5:13). Ci siamo interrogati/e sul percorso da fare per raggiungerla insieme, confrontandoci con l’esempio delle quattro …”intrepide antenate” presenti nella genealogia di Gesù (Tamar, Raab, Rut e Betsabea) e delle odierne giovani come Masha Amini e Ghazal Ranjkesh, con le canzoni, le foto e le testimonianze delle sorelle presenti.
È stato, insomma, un esperimento a mio parere molto positivo e da ripetere altrove, con la maggior consapevolezza di quanto può essere ulteriormente messo a punto e migliorato: abbiamo provato a fare un’evangelizzazione esplicita, concreta e specifica, nella quale l’annuncio dell’Evangelo che libera non è rimasto solo un proclama di principio, ma è stato chiaramente legato alla considerazione che “l’ingiustizia in un luogo è ingiustizia ovunque” (Martin Luther King, pastore e martire dei diritti civili) e che come cristiani e cristiane non vogliamo trovarci a rispondere, quando ci verrà chiesto conto del nostro mancato impegno: “Sono forse io il custode di mia sorella?” (parafrasato da Genesi 4:9) .
La nostra Commissione e il Dipartimento UCEBI ringraziano sentitamente la comunità di Verona e la pastora Laura per la grande ospitalità e lo spirito con cui è stata accolta e pur con poco preavviso resa possibile, con il loro aiuto, la nostra iniziativa di evangelizzazione “fuori di chiesa”.
*A nome della Commissione evangelizzazione delle chiese battiste, metodiste e valdesi (Mario Cignoni, Grace Chapman, Giuseppe Ficara, Francesco Marfè, Roberto Davide Papini, Erika Szilagyi, Jonathan Terino, Greetje van der Veer , Ivano De Gasperis)