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Misericordia è l’amore viscerale di Dio

La misericordia di Dio ci viene incontro consentendoci di invocare il suo perdono e confidare nella sua grazia

“Abbi pietà di me, o Dio, per la tua bontà; nella tua grande misericordia cancella i miei misfatti.
Lavami da tutte le mie iniquità e purificami dal mio peccato; poiché riconosco le mie colpe, il mio peccato è sempre davanti a me”.

Salmo 51

Il Salmo 51 inizia con la richiesta di perdono: “Abbi pietà di me!”. Chiedere perdono vuol dire mettersi davanti a Dio e confrontarsi con se stessi, fare un viaggio dentro di sé, specchiandosi nella volontà di Dio. Chiedere perdono è infatti un gesto di autenticità, di riconoscimento dei propri lati oscuri, della propria inadeguatezza, a volte della propria indegnità. Il luogo dove possiamo vivere questa autenticità è proprio davanti a Dio.

Non è scontato, infatti, poter chiedere perdono. E non è per nulla facile. Che cosa rende possibile poter chiedere perdono a Dio? Che cosa fa sì che si possa affrontare questo viaggio dentro di sé e vivere questa autenticità? La fiducia che Dio è misericordioso.

“Abbi pietà di me” non è una frase fatta; al cuore del verbo tradotto con “avere pietà” c’è la misericordia di Dio, parola che nell’ebraico biblico ha a che fare con le “viscere” di Dio: la misericordia è l’amore viscerale di Dio, grazie al quale Egli non ci abbandona.

Siamo noi che lo abbandoniamo, che abbandoniamo la sua volontà; Egli vuole il nostro bene. Non il mio bene, ma il nostro bene; il mio e quello del mio prossimo, di tutti i miei prossimi; e la volontà di Dio è che anche io voglia il bene del mio prossimo, come lui vuole il bene di tutti e di ognuno/a.

“Abbi pietà di me” è la preghiera che nasce dalla certezza che Dio è misericordioso. Certezza che non si fonda in noi, ma in Cristo, nel quale la misericordia di Dio ci è venuta incontro e davanti al quale possiamo accogliere la sfida dell’autenticità, invocando il suo perdono e confidando nella sua grazia.

 

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