ArticoliIl Vangelo ci parla

Matteo 4, 13.18-22

“Gesù, udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò in Galilea.

[…] E, lasciata Nazaret, venne ad abitare in Capernaum, città  sul mare, ai confini di Zabulon e di Neftali. Mentre camminava lungo il mare della Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini». Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono. Passato oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni, suo fratello, i quali nella barca con Zebedeo, loro padre, rassettavano le reti; e li chiamò. Essi, lasciando subito la barca e il padre loro, lo seguirono”

Nei racconti di vocazione dei vangeli si guarda con grande interesse a CHI Gesù chiama, ma meno il DOVE questo avviene. Gesù si sposta, lungo una terra periferica, di confine. Esclude le città , luoghi dove si esercita un potere tossico, commistione fra politica e religiosità . Il centro, la città , sarà  il luogo verso cui andare alla fine della sua missione, per scuotere e sconvolgere. Ma ora, perché questa possa portare frutto c’è bisogno di volgere lo sguardo, e la voce, a quei giovani pescatori del margine. La periferia di Capernaum è città  di mare, di passaggio, dove si toccano e si mescolano culture, lingue, e religioni diverse. Per una religiosità  che difende la purezza attraverso l’esclusione, come quella dell’ebraismo del tempo, la scelta di Gesù è più che radicale, è rivoluzionaria. L’immagine che ci propone è quella di una azione divina che nasce e fiorisce nei luoghi dello scarto, dalle “cose che non sono” direbbe l’Apostolo Paolo. Così quella periferia è terra di vocazione, di riconoscimento di doni e di scommessa sulla capacità  di giovani pescatori di pescare altre persone con le parole del vangelo. Non è il centro urbano ad essere centro dell’azione di Dio, ma è la periferia che permette all’evangelo di risuonare nelle orecchie e nelle vite di chi lo ode. “Seguimi” dice semplicemente il maestro, e forse è la straordinarietà  della sua scelta di iniziare proprio lì dove nessuno voleva volgere lo sguardo, da un confine, che convince quei giovani a seguirlo nel rivoluzionare la propria vita.

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