Due giornate gioiose a Palermo per la dedica di una targa nel Giardino dei Giusti in ricordo del pastore valdese
Una corale partecipazione, spontanea, commossa e gioiosa, ha fatto da cornice a un evento dedicato al pastore Tullio Vinay, svoltosi a Palermo il 6 marzo scorso presso il Giardino dei Giusti, in coincidenza con la Giornata europea dei Giusti (istituita nel 2012 dal Parlamento europeo per commemorare coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi).
L’impegno di Vinay, nel 1982 riconosciuto dallo Stato di Israele Giusto fra le Nazioni, sarà ricordato grazie a una targa in ceramica recante il suo nome, collocata in un muro che delimita il Giardino. La figura di Vinay oltre che per il contrasto alla violenza nazifascista, viene particolarmente ricordata in Sicilia per la creazione, nel 1961 a Riesi (Caltanissetta), del Servizio Cristiano, esempio plastico di una struttura diaconale, fra le più importanti della realtà valdese in Italia, che esprime ai più alti livelli di utilità sociale la tenace volontà di emancipazione e riscatto dalla marginalità, la forza della solidarietà e dell’assistenza verso i soggetti svantaggiati e la pervicace perseveranza nei costanti processi di acculturazione e padronanza di competenze lavorative, intesi quali elementari diritti della cittadinanza e dell’emancipazione individuale e collettiva.
Presenti all’evento la figlia di Tullio, la sociologa Paola Vinay, autorità comunali e regionali, rappresentanti e intere classi di studenti – particolarmente coinvolti e attivi nel ricordo di Vinay – del Servizio Cristiano e del Centro Diaconale La Noce (Palermo), esponenti della Chiesta Metodista e Valdese di Palermo Noce, esponenti delle varie confessioni religiose, lo studioso Alessandro Hoffmann dell’Istituto Siciliano di Studi Ebraici, funzionari e tecnici del Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione dei beni culturali. I rappresentanti dell’Associazione Conca d’Oro (Pino Apprendi), della Chiesa Valdese di Palermo (fra i tanti il decano e scrittore Renato Salvaggio), del Centro Evangelico di Cultura Giacomo Bonelli (Margherita Perez), hanno fornito l’apporto operativo e organizzativo per la realizzazione dell’iniziativa finanziata anche con il sostegno dell’Otto per Mille dell’Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi.
Se vi è un segno dell’eredità di Vinay che ancora oggi, a distanza di quasi trent’anni dalla sua morte, si ripresenta con frequenza e con efficacia nell’azione di coloro che proseguono nel solco della sua esperienza sia teologica sia politica, è quello della giustizia. Si è parlato spesso di utopia per le prospettive che Vinay tracciò dalla lontana Agàpe fino a Riesi, e tuttavia nella coltivazione di quella utopia si colgono ancora oggi i risultati concreti di un impegno che ha trasformato i bisogni in diritti, le concessioni e i favori in esigenze organizzate funzionali alla dignità delle persone, la tensione verso una pace ardua e contrastata nell’instaurazione di reale composizione armonica delle diversità e delle differenze, carica di promesse mantenute.
Il giorno dopo, il 7 marzo, presso la Chiesa Valdese di via dello Spezio, vi è stata un’ideale continuazione della giornata precedente con la presentazione del libro di Paola Vinay Il deserto è il mio posto preferito per guidare. Una donna nella storia, Argolibri, 2023. Emidio Campi, professore emerito di Storia del Cristianesimo presso l’Università di Zurigo ha dialogato con l’Autrice segnalando anche la fecondità delle stagioni vissute in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso riguardo alle conquiste di diritti fondamentali da parte dei cittadini. Nel corso della presentazione è stato proiettato un estratto dalla videoinstallazione, dedicata a Tullio Vinay, Riesiliance (2023) del regista Salvo Cuccia (produzione CRICD, Regione Siciliana – Farm Cultural Park) e gli interventi, forniti da Gerusalemme, di David Cassuto e Ruben Campagnano, quest’ultimo (ebreo, oggi ottantatreenne) salvato da Tullio Vinay a Firenze, all’età di circa due anni, dalla furia dei criminali nazifascisti.
Sul canale Youtube del CEC Bonelli a breve sarà disponibile la registrazione dell’evento.
Tratto da Riforma.it