«Gesù disse a Simone: “Prendi il largo, e gettate le reti per pescare”. Simone gli rispose: “Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti”»
L’episodio da cui è tratto questo breve brano è quello della pesca miracolosa: i discepoli hanno pescato tutta la notte e non hanno preso nulla; ora che è giorno – e di giorno non si va a pescare – Gesù dice loro di gettare di nuovo le reti.
A viste umane, la richiesta di Gesù è irragionevole, non è per nulla sensata. Sensato sarebbe rassegnarsi al fatto di non aver preso nulla e ritentare la notte successiva. I discepoli dopo una notte di lavoro sono stanchi, eppure eseguono ciò che Gesù dice loro, sebbene la richiesta non sia ragionevole.
Lo fanno, dice Pietro (Simone è il primo nome di Pietro), “secondo la tua Parola”. La Parola di Gesù, per Pietro e gli altri discepoli vale di più della ragionevolezza, che consigliava di andare a riposare e attendere la notte successiva.
Quante battaglie sembrano perse in partenza, quante volte sembra che non valga nemmeno la pena di impegnarsi in molte delle sfide che il vangelo pone a noi, che cerchiamo di essere discepoli e discepole di Gesù qui dove il Signore ci ha messi. Il lavoro per la pace, la giustizia, l’impegno per il disarmo e per i diritti di tutti e di tutte… Quante sfide sembrano molto più grandi delle nostre piccole reti e delle nostre piccole barche!
Eppure anche a noi Gesù dice: «Prendi il largo, e getta le reti per pescare». Il Signore ci dia anche la fede di saper rispondere: «secondo la tua parola, getterò le reti» e confidare nella sua Parola.