Intervista a Carol Bechtel, nuova direttrice esecutiva dell’American Waldensian Society
L’American Waldensian Society (AWS), l’organizzazione istituita a New York nel 1906 per promuovere il sostegno alla Chiesa valdese italiana e, in anni successivi, al Rio de la Plata, ha una nuova direttrice esecutiva. A Francis Rivers succede Carol Bechtel della Chiesa riformata americana.
L’AWS, oltre a sostenere il lavoro della chiesa valdese, si impegna a favorire l’incontro e lo scambio tra le chiese valdesi italiane e latino americane da una parte e le denominazioni storiche del protestantesimo americano dall’altra.
Carol Bechtel è stata eletta dal direttivo dell’AWS che si è tenuto a Valdese, North Carolina, il 5-6 ottobre scorsi. E’ la prima donna a ricoprire questo incarico. Dopo la sua elezione le abbiamo rivolto alcune domande.
Intanto le chiederei di presentarsi…
Da venticinque anni sono docente di Antico Testamento al Western Theological Seminary a Holland, nel Michigan. Il mio primo incontro con la Chiesa valdese è stato nel 2009 quando ricoprivo la carica di presidente del Sinodo generale della Chiesa riformata americana. Non molto tempo dopo ho iniziato il mio servizio nel direttivo dell’American Waldensian Society per assumerne, nel 2015, la carica di vicepresidente. Sin dall’inizio sono stata colpita dal calore e dall’ospitalità dei Valdesi, così come sono stata coinvolta dalla loro storia e testimonianza attuale.
Quali sono le maggiori sfide che l’American Waldensian Society ha dinanzi?
Non vedo l’ora di lavorare a un rafforzamento e a una valorizzazione della diversità all’interno del direttivo. Abbiamo già un meraviglioso e variegato gruppo di lavoro ma, siccome il mandato dei membri è a scadenza, dobbiamo essere sicuri di poter garantire una pluralità di voci intorno al tavolo. Sono anche desiderosa di imparare dal lavoro dei miei predecessori, in modo particolare da Frank Gibson che è guardato da tutti con molto rispetto e affetto e considerato il modello di ciò che un direttore esecutivo dell’AWS dovrebbe essere. Infine vogliamo accrescere e gestire le nostre risorse finanziarie così da poter continuare a rispondere ai bisogni della Tavola Valdese e della Mesa Valdense per realizzare progetti utili alla loro missione.
Oggi in Europa l’identità religiosa è spesso strumentalizzata a fini politici: che cosa si può dire da un osservatorio particolare come l’AWS e le chiese nordamericane?
Su entrambe le sponde dell’Atlantico i politici sfruttano sempre di più la religione per portare avanti la loro agenda programmatica. Tali tattiche non sono nuove né rare. Ciò che sorprende, è il numero di cristiani che vengono ingannati da tali manovre, e si lasciano reclutare al servizio di politiche che molto spesso risultano antitetiche all’Evangelo.
Questo viene in parte reso possibile da quello che il sociologo Robert Bellah ha definito, nel 1960, “religione civile”. Man mano che i confini tra stato e chiesa sbiadiscono, il sano patriottismo sfocia in un nazionalismo malato, che ha spesso esiti spaventosi. E poiché sostenere l’agenda politica nazionale somiglia così tanto allo zelo religioso, i fedeli ingenui non si rendono nemmeno conto di venerare un altare pagano.
Quali sono i pericoli che vede a livello europeo?
Ritengo ci siano aspetti unici nella situazione europea che alzano sia la posta in gioco, sia il livello di ansia delle persone coinvolte. Penso in particolar modo alla storia di violenza tra gruppi interreligiosi come quella che ha avuto luogo nei Balcani o in Irlanda del Nord. Man mano che i politici intensificano la retorica intorno a questioni come l’immigrazione e cercano di manipolare i fedeli per perseguire i loro fini politici, credo che il timore comune sia che possano accendere scintille troppo vicine al fuoco. Quando leggo tentativi di rappresentare le politiche xenofobe come sforzi per “difendere l’identità e la cultura cristiana”, mi ritrovo a pregare affinché i miei fratelli e le mie sorelle cristiane in Europa riescano a non farsi ingannare. Infatti, la testimonianza delle chiese che lavorano in opposizione a tali politiche e resistono a questo tipo di sfruttamento mi rincuora ed è per me fonte di ispirazione.
Qual è il suo auspicio?
Spero che potremo sostenerci a vicenda in questi tempi difficili. Questo significherà avere conversazioni dure, nelle quali dovremo assumerci delle responsabilità . Significherà condividere strategie su come interagire con politici e governi che sembrano perseguire obiettivi incoerenti con l’Evangelo, senza dimenticare che l’Evangelo di Gesù Cristo non è vincolato a ideologie o programmi politici.