ArticoliIl Vangelo ci parla

L’Evangelo che ci strappa dalle nostre prigioni

Il decalogo non è un comandamento costrittivo e punitivo ma una notizia di liberazione che ci insegna a vivere nella libertà e della libertà che il Signore ha disposto per noi

Allora Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù”.

Esodo 20, 1-2

Comandamento e libertà non sembra possano andare immediatamente insieme. Dio mi libera per poi comandarmi a sua volta cosa fare e non fare? Credo però che queste parole precedano il decalogo per dirci che Dio, prima ancora di essere il Dio che commenda e richiede obbedienza, è il Dio che ama e libera le donne e gli uomini del suo popolo. A ben vedere, gli stessi successivi comandamenti si reggono grazie a queste poche parole e in esse trovano il loro senso più profondo e pieno. Io sono il SIGNORE, il tuo Dio che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Questo non significa che Dio è il nostro padrone e/o proprietario e che dispone di noi come meglio gli aggrada, come un oggetto che si possiede; Dio non è un tiranno o un oppressore. Ma significa che il Signore in quanto tale ci ama e per la nostra libertà ha lottato affinché potessimo viverla appieno. Allora, forse, il decalogo non è semplicemente un altro tiranno, un comandamento costrittivo e punitivo, ma prima di essere comandamento è una notizia di liberazione, un Evangelo che ci strappa dalle nostre prigioni e ci insegna a vivere nella libertà e della libertà che il Signore ha disposto per noi.  Una libertà che non vive nel caos e nella legge del più forte. Dio è liberatore e al tempo stesso indica il cammino della liberazione che è un cammino ancora da affrontare e da imboccare. C’è uno scarto tra l’essere liberati e sentirsi liberi. Una dinamica che implica la rinuncia a vie e regole che possono portare ad altre schiavitù. Ecco che libertà e comandamento possono coesistere armonicamente insieme, nella misura in cui quest’ultimo va oltre al semplice comandare del padrone diventando un comandamento per la vita e della vita da Dio donata e liberata. 

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