Il 10 dicembre è la Giornata mondiale dei diritti umani: l’accorato appello della Conferenza delle chiese europee per il loro rispetto
Osservando la Giornata dei diritti umani il 10 dicembre, i leader della Conferenza delle Chiese europee (Kek) hanno espresso gratitudine per i progressi compiuti nella protezione dei diritti umani negli ultimi decenni, ma anche profonda preoccupazione per i crescenti casi di violazione e abbandono dei diritti umani fondamentali nel mondo di oggi. «I reati brutali, le ingiustizie sistemiche e l’erosione dello stato di diritto e della democrazia non solo minacciano gli individui, ma minano anche le fondamenta delle società costruite sulla giustizia, sulla solidarietà e sulla pace», ha affermato il presidente della Kek, l’arcivescovo Nikitas di Thyateira e Gran Bretagna. «Le Chiese europee, nell’ambito della loro missione di servire e proteggere i più vulnerabili, non possono rimanere in silenzio di fronte a tali sfide».
Nikitas ha osservato che il Vangelo ci chiama a difendere gli oppressi, a dare voce a chi non ha voce e a lavorare instancabilmente per la giustizia: «In questo spirito, la Kek ha riconosciuto i notevoli passi avanti compiuti dall’umanità nell’incorporare i diritti umani nelle leggi, nelle istituzioni e nella vita di tutti i giorni. Questi progressi riflettono una visione etica condivisa per la protezione della dignità umana».
Quest’anno, le chiese e le comunità europee sono state testimoni della guerra in Ucraina, della crisi nel Nagorno-Karabakh, del cinquantesimo anniversario della divisione di Cipro, della guerra tra Israele e Hamas, della crisi in Medio Oriente e di molte altre sfide. «Oggi osserviamo con angoscia come i diritti umani e la dignità umana di tutte le persone siano messi sotto pressione», ha proseguito l’arcivescovo. «Le violazioni della libertà di religione e di credo, le crescenti disuguaglianze, la discriminazione e le violazioni dei diritti dei rifugiati, dei migranti, dei richiedenti asilo, degli sfollati e dei rom ci ricordano la fragilità di questi risultati».
Il segretario generale della Kek, il pastore Frank-Dieter Fischbach, ha esortato i governi, le istituzioni europee e tutte le parti interessate in Europa a impegnarsi nuovamente a favore della Dichiarazione universale dei diritti umani e ad adempiere agli obblighi previsti dal diritto internazionale. «Come comunità religiose, le Chiese europee hanno un ruolo unico nel sostenere coloro i cui diritti sono negati- ha affermato Fischbach-. Attraverso il sostegno, l’educazione e la solidarietà, le Chiese europee possono promuovere una cultura di rispetto, empatia e pace». Fischbach ha riaffermato l’impegno della Conferenza delle chiese europee a sostenere una prospettiva universale dei diritti umani come pietra angolare della coesistenza pacifica: «Come Chiese europee, siamo impegnati a stare accanto a coloro che soffrono, sostenendo la giustizia e amplificando la richiesta di tutela della dignità di ogni essere umano affinché sia sostenuta e protetta». Citando Matteo 25:30: «Qualunque cosa l’avete fatto ad uno di questi miei fratelli e sorelle più piccoli, l’avete fatto a me», Fischbach ha concluso: «Possa questo ispirare tutti noi ad agire con coraggio, compassione e convinzione nella difesa dei diritti umani per tutti».