Un clima di fraternità si è respirato domenica 8 maggio in via dello Spezio, dove i metodisti e i valdesi di Palermo hanno accolto l’arcivescovo Corrado Lorefice, ordinato nel dicembre scorso. Sin dal suo insediamento l’arcivescovo ha fatto capire di essere molto interessato all’ecumenismo. Appena tre settimane fa era stato ospite della funzione anglicana, a pochi metri da via Spezio e da via Rosolino Pilo, dove sorgeva la chiesa metodista, le cui mura purtroppo non sono sopravvissute a questo momento storico.
Piccola digressione: era il triangolo protestante, nell’estensione “di campagna” di fine Ottocento, dove si costruì una città che guardava a Parigi, alle grandi capitali europee, con teatri, viali e, appunto, chiese protestanti. La chiesa metodista condivide ora i locali con la chiesa valdese della Noce, accanto al Centro diaconale, la più grande opera delle nostre chiese in Italia.
Domenica la chiesa in via Spezio era stracolma: valdesi e metodisti di tre chiese locali, gli accompagnatori dell’arcivescovo e diversi ospiti ecumenici. Ha partecipato anche il sindaco Leoluca Orlando, cui la presidente del concistoro di via Spezio, Luana Maiorana, ha ricordato che i cristiani sempre pregano per coloro in autorità affinché facciano il bene della città .
Le due predicazioni, il canto vibrante e sentito delle corali e della comunità riunita, le preghiere, i volti, gli abbracci: tutto ha contribuito a creare una bella occasione di testimonianza cristiana. Una persona mi ha detto: «È bellissimo e sta succedendo adesso; una volta non sarebbe stato pensabile» Le ho risposto: «Infatti si sta meglio oggi; non è vero che si stava meglio una volta: una volta si stava peggio!»
Non è ottimismo: è speranza nell’azione dello Spirito Santo nei cristiani, nelle chiese e nella società . Oggi è un tempo difficile, non più difficile di altri tempi. Ci appare complesso perché ci siamo dentro. Un domani sarà possibile capire il nostro tempo, guardando indietro, in prospettiva.
Nel tempo presente i cristiani stanno dimostrando di volere affrontare insieme i problemi, di volere aiutare insieme chi soffre, di volere annunciare insieme la Buona Notizia di Gesù. Questo stanno facendo protestanti e cattolici sulla questione dei rifugiati e migranti, questo abbiamo annunciato a Palermo domenica.
Per un felice caso il culto con l’arcivescovo si è tenuto durante la settimana che le chiese valdesi e metodiste dedicano all’evangelizzazione. Forse è un segno che dobbiamo lasciare la sicurezza dell’identità confessionale, del limitarci a parlare di Gesù solo con chi è totalmente d’accordo con noi. Mai come questa domenica ho avuto la certezza dell’intima connessione tra ecumenismo e evangelizzazione. Non siamo insieme solo per conoscerci e riconoscerci come chiese di Cristo: siamo insieme per annunciare Cristo.
10 maggio 2016