Quattro membri dell’esecutivo delle Chiese valdesi e metodiste si sono suddivisi i chilometri di gara
Domenica 16 marzo 2025, si è svolta la 30ª Maratona di Roma, evento che coinvolge appassionati e sportivi (che gareggiano a livello professionistico o amatoriale) non solo dall’Italia ma da molte parti del mondo. Tra le novità di questa edizione, ve n’è una che coinvolge anche la nostra chiesa: per la prima volta, quattro membri della Tavola Valdese hanno partecipato alla gara in staffetta. Ulf Hermann Koller, Andrea Sbaffi, William Jourdan e Davide Rostan, partendo dai Fori Imperiali e concludendo al Circo Massimo, si sono suddivisi i 42,195 km della gara, attraversando luoghi incantevoli della Città eterna, sostenuti nello spirito e nel tifo dagli altri membri della Tavola Valdese.
La squadra, riprendendo lo slogan degli 850 anni, si è data il nome di “Valdesi in movimento”, riconoscibile grazie a delle magliette con una grafica appositamente elaborata per l’evento da Silvia Bonomessi dell’Ufficio di Segreteria della Tavola.
L’idea di partecipare è nata proprio durante una seduta della Tavola, quasi per gioco. Poi si è concretizzata nella decisione di iscriversi come squadra, a sottolineare che, come è vero anche nella chiesa, non è la marcia solitaria che conduce all’obiettivo, ma la condivisione dei doni diversi, che consentono di raggiungere traguardi che nessuno, da solo, potrebbe immaginare. Una maratona è, inoltre, una bella immagine per il cammino di fede (e anche per il cammino della chiesa): non la corsa rapida, che in poco tempo mira a raggiungere il traguardo, ma l’impegno costante – che richiede fiato e resistenza – per concludere un percorso lungo e che dovrà affrontare anche momenti di stanchezza. Vivere tutto ciò come una squadra – come parte di un medesimo corpo, per usare un’immagine cara alla Scrittura – è decisamente rassicurante.
Sicuramente si tratta di un’esperienza insolita, che mostra un organismo della chiesa sotto una luce differente. Ma, forse, è anche un modo per incoraggiare la partecipazione, in una prossima edizione, di più squadre, che potrebbero presentare il volto variegato delle chiese e opere del mondo metodista e valdese.
Gambe in spalla, dunque!