Torre Pellice, 13 ottobre 2017
Il 28 ottobre a Roma, nella Chiesa valdese di piazza Cavour e nella Facoltà valdese di teologia, si terrà una giornata per celebrare l’eredità della Riforma protestante e per proporre alla società italiana l’attualità del suo messaggio. L’evento è organizzato dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) e avrà, come momento centrale, il culto presieduto dal presidente della FCEI, il pastore Luca Maria Negro; la predicazione sarà affidata ai pastori Maria Bonafede, consigliera della FCEI e già moderatora della Tavola Valdese, e Carmine Napolitano, presidente della Federazione delle chiese pentecostali (FCP).
Il programma prevede inoltre una tavola rotonda su “L’attualità della Riforma protestante nell’Italia del pluralismo religioso”, concerti, stand informativi e presentazione di alcuni progetti culturali e sociali delle chiese evangeliche. Il TG2 dedicherà uno speciale alla giornata: la diretta televisiva dal tempio valdese di piazza Cavour è in palinsesto su Raidue dalle 10 alle 11.
Sarà possibile seguire il live tweet di tutta la giornata con l’hashtag #ChiamatiALibertà.
«La memoria dei 500 anni della Riforma non sta passando inosservata neppure in Italia – spiega il moderatore della Tavola Valdese Eugenio Bernardini che parteciperà all’evento. Le pubblicazioni, le celebrazioni, i convegni accademici, le iniziative di base, persino alcuni atti istituzionali come la dedica di vie a Martin Lutero sono numericamente sorprendenti. Possiamo dire – prosegue il moderatore – che in Italia non si è mai parlato così tanto di Riforma, ma soprattutto se ne è parlato meglio, non addebitandole più tutti i mali della società moderna quali la secolarizzazione, l’individualismo e il relativismo etico ma ricercando nuove e più positive interpretazioni».
Bernardini sottolinea anche il carattere ecumenico delle celebrazioni di questo cinquecentenario: «Merito anche della chiesa cattolica, e di papa Francesco in particolare, che ha assunto la “sfida” delle celebrazioni, accettando di partecipare e contribuire attivamente a vari eventi e soprattutto deponendo la tesi dello scisma e della divisione per confrontarsi sulle prospettive del cammino comune anche con le chiese figlie della Riforma».