ArticoliEvangelici e società

Israele e Palestina: la moderatora scrive a Giorgia Meloni

L’ordine del giorno sul conflitto israelo-palestinese approvato dal Sinodo è stato inoltrato alla presidente del Consiglio dei Ministri

La moderatora della Tavola valdese, Alessandra Trotta, ha scritto alla presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni in adempimento di un preciso mandato ricevuto dal Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, riunito a Torre Pellice (TO) dal 23 al 27 agosto u.s.

La moderatora ha inoltrato alla Presidente, per ogni opportuna considerazione, l’ordine del giorno approvato dallo stesso Sinodo in merito al conflitto israelo-palestinese.

“Tale ordine del giorno – si legge nella lettera della moderatora – ha registrato un ampissimo consenso, al termine di un dibattito approfondito nel quale è stato valutato il contributo specifico che come chiese cristiane possiamo e siamo chiamate ad offrire in un quadro mondiale di sempre più violenti conflitti, innanzitutto nel continuare ad alimentare il dialogo (a cominciare da quello ebraico-cristiano ed islamico-cristiano), nel supportare i costruttori di pace e coloro che lavorano per la riconciliazione e la convivenza pacifica come strada per garantire una vera sicurezza per tutte e tutti; nonché nell’impegno di denuncia e contrasto di ogni forma di ideologia suprematista, di nazionalismo etnocentrico e di sionismo cristiano che si vorrebbe giustificare sulla base di una lettura strumentale della Scrittura”.

La moderatora prosegue scrivendo come sia in tale quadro che il Sinodo, “dopo avere impegnato direttamente le chiese in alcune azioni concrete, ha dato mandato alla Tavola valdese di unire la voce delle chiese metodiste e valdesi a quella della crescente parte della società civile italiana che, di fronte all’orrore quotidiano perpetrato in Palestina, incoraggia il Governo italiano ad assumere una posizione chiara e ferma di contrasto alla politica e alle azioni militari poste in essere dal governo e dall’esercito israeliano, in contrasto con le regole del diritto internazionale e del più elementare senso di umanità, in cui è difficile non scorgere un piano intenzionalmente diretto ad incutere terrore e disperazione nelle popolazioni civili palestinesi in modo da indurle ad abbandonare le proprie terre, divenute invivibili”.

La moderatora, nello specifico, chiede al Governo presieduto dalla presidente Meloni:

– di promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina;

– di interrompere la fornitura di armi e ogni rapporto commerciale, militare e politico che dia sostegno alla politica genocidaria dell’attuale governo israeliano;

– di appoggiare le iniziative internazionali tese a indurre il governo israeliano al rispetto della legalità internazionale;

– di riconoscere e dare piena attuazione al Diritto Internazionale, rispettando l’azione degli organismi che lo sostanziano, come l’ONU, la Corte Internazionale di giustizia e la Corte penale internazionale.

In ultimo la moderatora ricorda come il Sinodo “abbia dato mandato alla Tavola valdese di esprimere al Governo italiano la disponibilità a supportare un auspicabile rafforzamento delle azioni tese ad aprire corridoi umanitari e sanitari in favore della parte più vulnerabile della popolazione di Gaza, investendo le competenze maturate nell’attuazione dei vari protocolli per i corridoi umanitari sottoscritti (insieme alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia) con i Ministeri degli Affari Esteri e dell’Interno sin dal 2016, e contribuendo anche economicamente, con l’impegno di risorse derivanti dalle quote dell’8 per mille dell’Irpef assegnate annualmente alla nostra Chiesa”.

ATTI – Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, 23 – 27 agosto 2025

Art. 25 Il Sinodo,

  • riconoscendo la gravità del momento attuale come kairòs (termine con cui le chiese cristiane hanno tradizionalmente individuato un momento in cui il Signore ci chiama a schierarci in modo chiaro), che chiama le chiese a testimoniare e a riconoscere come abominio agli occhi di Dio ciò che è avvenuto il 7 ottobre 2023 e ciò che sta avvenendo a Gaza e nei Territori occupati;
  • di fronte alla fame usata come arma, al numero esorbitante di uccisioni di bambini e bambine, civili, sanitari, giornalisti; dei crimini umanitari, delle immani distruzioni, dei soprusi e umiliazioni alle quali il popolo palestinese viene sottoposto da decenni;
  • davanti alle ripetute violazioni del Diritto internazionale compiute dal governo israeliano a Gaza e Territori occupati, e dai miliziani di Hamas,

riconosce la legittimità del diritto del popolo palestinese alla autodeterminazione e a vivere sulla propria terra, così come riconosciuto per Israele dall’ONU nel 1948;

auspica l’immediata e duratura cessazione del fuoco, la fine dell’occupazione e la revoca del blocco della Striscia di Gaza;

auspica la liberazione degli ostaggi israeliani e dei palestinesi detenuti senza processo nelle carceri

israeliane;

in continuità con le molteplici prese di posizione delle chiese valdesi e metodiste e con le recenti dichiarazioni della Comunione Mondiale delle Chiese Riformate in occasione dei 20 anni della Confessione di Accra (dicembre 2024) e del Consiglio Ecumenico delle Chiese (giugno 2025),

invita le chiese metodiste e valdesi a:

– esprimere solidarietà e vicinanza alle comunità cristiane di Palestina e all’azione di Kairòs Palestina, sostenendo il loro diritto a rimanere sulla loro terra e a praticare liberamente la propria fede;

– assumere iniziative di boicottaggio, disinvestimento anche dalle “banche armate” ed embargo sulle armi;

– dare voce e sostegno ai costruttori di pace, ai dissidenti, agli obiettori di coscienza e ai renitenti alla leva che in Israele scelgono la difficile strada del rifiuto della violenza preferendole il dialogo e il riconoscimento reciproco,

– collaborare, anche in associazione con la società civile e con i movimenti ecumenici della pace, con quanti sono impegnati a costruire le condizioni per una convivenza pacifica tra i due popoli.

Dà mandato alla Tavola valdese di chiedere al Governo italiano

– di riconoscere lo Stato di Palestina;

– di interrompere la fornitura di armi e ogni rapporto commerciale, militare e politico che dia sostegno alla politica genocidaria dell’attuale governo israeliano;

– di riconoscere pienamente il Diritto Internazionale e gli organismi che lo sostanziano, come l’ONU, la Corte Internazionale di giustizia e la Corte penale internazionale;

– di appoggiare le iniziative internazionali tese a indurre il governo israeliano al rispetto della legalità internazionale;

– di rendere possibile l’apertura di corridoi umanitari e sanitari, anche offrendosi di contribuire con i

fondi dell’Otto per Mille, come chiesto recentemente anche dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

Condividi su: