«Sì, voi partirete con gioia e sarete ricondotti in pace; i monti e i colli proromperanno in grida di gioia davanti a voi, tutti gli alberi della campagna batteranno le mani. Nel luogo del pruno si eleverà il cipresso, nel luogo del rovo crescerà il mirto; ciò sarà per il Signore un motivo di gloria, un monumento perenne che non sarà distrutto»
Immaginare un futuro di fronte alla crisi dell’esilio e di fronte alla perdita delle certezze su cui il proprio mondo si è retto fino a quel momento, questo il difficile compito del profeta. La crisi distrugge tutto, mette in discussione le promesse che il Signore ha fatto al suo popolo e costringe anche noi ad ammettere la perdita.
Per Brueggemann, ne il “Viaggio verso il bene comune” questa ammissione è solo la prima tappa a cui segue la possibilità di esprimere il lamento e solo in seguito la speranza. E’ possibile sperare perché Dio ci invita alla novità e ce la dona in visione per insegnarci a immaginare un futuro diverso.
La visione, con cui si apre il capitolo, della gratuità del latte e del vino per tutti coloro che sono assetati e che si aprono a questo invito, è la promessa che ci sta di fronte. E’ possibile sperare perché Dio ci rassicura: partiremo con gioia e saremo ricondotti in pace.
E’ possibile sperare, perché siamo liberi di contestare, di protestare, di avere paura e anche di non fidarci completamente. Ma il Signore ci rinnova la sua offerta e la sua visione, non la impone.
La speranza infine è come la partenza. Il virus ha messo a nudo in questi mesi ciò che in fondo sapevamo già : lo schema del nostro mondo è fallito miseramente consegnandoci un creato ancora più sofferente, dove i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi.
Il Signore ci resta accanto e ci invita a partire ma ci sta davanti in questo viaggio verso un’alternativa da costruire. Dio resterà fedele al suo proposito e farà anche questo a motivo della sua gloria.
Noi che riceviamo oggi questo testo sappiamo che Dio è rimasto fedele alla sua parola e che ciò che è accaduto in passato è il monumento che non verrà distrutto. Sulla fedeltà di Dio alla sua parola noi possiamo oggi immaginare un futuro diverso di cui possono essere parte tutti coloro che sono assetati.