«Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore» (Giovanni 10,11)
Siamo in un’epoca in cui molti dicono di avvertire la mancanza di una guida. Le generazioni più giovani spesso non vedono nella generazione che le ha preceduti un vero punto di riferimento a volte neanche da criticare. Una guida, degli esempi, dei maestri, uomini e donne da cui partire per costruire poi il proprio pensiero e le proprie scelte di vita. Probabilmente non è del tutto vero, ma è vero che viviamo un tempo liquido, di grande dispersione in cui è complicato fermarsi a riflettere e a ricercare quelle guide, quegli esempi utili per la propria esistenza.
Nel vangelo di Giovanni Gesù dice di se stesso: io sono la tua guida e precisa, io sono la tua guida buona, il buon pastore. Ma di che guida si tratta? Gesù è una guida che non sceglie chi debba essere guidato e chi debba essere escluso, è una guida inclusiva ed è disponibile ad accogliere chiunque senza alcun merito, senza alcuna priorità se non quella dei più piccoli e dei più bisognosi.
Gesù è una guida per te, ti conosce. Egli dice infatti: io conosco le mie pecore e non sono come un pastore mercenario che fugge davanti al pericolo lasciando il gregge in balia dei lupi. Gesù è la guida che precede segnando la strada, è la guida che attende chi è più lento, che cura chi è malato e che sa dare la parola necessaria a ciascuno e ciascuna.
La nostra guida verso la pace, verso l’accoglienza e la riconciliazione, la nostra guida gratuita per amore è proprio Gesù che offre spazio, tempo e ascolto a chiunque voglia trovare in lui il senso della propria vita e la speranza che questo tempo, con tutte le sue piccole guide, non sa dare.