Torre Pellice, 29 aprile 2019
Il 4 maggio a Torre Pellice appuntamento con lo spettacolo di Valeria Tron e Carlo Pestelli
“Nessuno può ritenersi lontano dalla vita di un altro”: così Valeria Tron sintetizza il messaggio di accoglienza e superamento delle barriere (linguistiche, culturali, geografiche) che vuole lanciare lo spettacolo “Gens. Un destino comune che slega i confini”, al debutto sabato 4 maggio alle 21 al Teatro del Forte di Torre Pellice, nelle Valli Valdesi, in provincia di Torino.
Lo spettacolo scritto e interpretato da Valeria Tron (cantautrice e poetessa valdese) e da Carlo Pestelli (cantautore e musicista cattolico) racconta la forza dell’incontro (anche in prospettiva ecumenica) che porta ad accogliere non solo la prospettiva, ma anche la vita dell’altro diventandone portatori. Una serata con le canzoni del repertorio dei due artisti accanto a brani inediti e a suggestioni poetiche lette da Cristiana Daneo.
Il tema centrale è quello dell’accoglienza e così lo spettacolo non può prescindere dalla realtà di questi anni difficili in cui la parola “accogliere” sembra un verbo “buonista” e demagogico invece che un dovere e una necessità che rafforza e arricchisce chi accoglie come chi è accolto. Ecco che tra le canzoni inedite, scritte da entrambi, c’è “Gulugufe” (“Farfalla”) che racconta la tragedia dei migranti attraverso gli ultimi istanti di vita di due persone che muoiono nel cercare di attraversare il Mediterraneo. Un riferimento alla cruda attualità nella quale si inserisce l’impegno (anche questo ecumenico) della Chiesa valdese, della Federazione delle chiese evangeliche e della Comunità di Sant’Egidio con Mediterranean Hope e i corridoi umanitari.
In questo incontro musicale e poetico, Tron e Pestelli si scambiano, in un dialogo emotivo tra le creazioni musicali di Valeria in patois (il dialetto occitano che ancora oggi si parla nelle Valli Valdesi) interpretate da Carlo e le canzoni in italiano di Carlo affidate alla bella voce di Valeria. “L’accoglienza dell’altro – dice Tron – è un annullamento delle distanze tra il mio mondo e il suo, un abbattimento dei confini”. Eppure, oggi, l’altro sembra soprattutto far paura. “Come vincere questa paura? – conclude Tron – vedendo nell’altro una valigia di bellezza, vita e diversità “.