La Chiesa presbiteriana degli USA incontra i suoi partner internazionali a Berlino
Torre Pellice, 14 Dicembre 2018
Si è svolta a Berlino, dal 10 al 13 dicembre, la Presbyterian Church USA (PCUSA) Middle East and Europe Consultation, un convegno internazionale organizzato dalla Chiesa Presbiteriana degli USA con i suoi partner appartenenti alle regioni del Medio Oriente e dell’Europa. Io ho avuto il piacere di rappresentare l’Italia per conto della Tavola Valdese e della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Questo incontro internazionale ha visto la partecipazione di più di 40 partner di oltre 15 paesi (come Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Portogallo, Spagna, Grecia, Russia, Egitto, Libano e Siria, Palestina e Israele, Iran) e organizzazioni, come la Conferenza delle chiese europee, la Commissione delle chiese per i migranti in Europa e altre del Medio Oriente. L’obiettivo proposto dalla PCUSA è stato di riflettere sul senso della missione della chiesa oggi, anche attraverso i suoi partner in giro per il mondo.
In un clima fraterno di scambio di esperienze ci siamo trovati a rispondere a diversi quesiti. Alcuni strettamente legati alla partnership con la PCUSA, come: cosa significa lavorare insieme come partner per la missione di Dio? Sono emerse molte riflessioni su come collaborare tra paesi e chiese, cioè imparare ad ascoltare le necessità e le specificità di ogni territorio senza avere uno spirito “colonizzatore”. Riflettendo su aspetti più pratici e su quali risorse mettere in campo è emersa l’esigenza di implementare la comunicazione a più livelli, di replicare occasioni internazionali di incontro, di sostenere azioni strategiche e scambi tra giovani.
Altra domanda centrale è stata: dove siamo chiamati oggi a investire le nostre energie come chiese? Con questo spunto sono emerse le esperienze dei diversi paesi ma anche come molti siano gli obiettivi comuni: avere una voce profetica come chiese nei difficili contesti sociopolitici nei quali ci troviamo immersi, sviluppare un’azione e un impegno sociale in risposta, da un lato, alle derive razziste e violente di molti governi e, dall’altro, alla costante paura della decrescita e svuotamento delle nostre chiese.
Sono molte le sfide che in diversi contesti sociopolitici le chiese devono affrontare. Confrontare pratiche e riflessioni tra realtà ecclesiastiche è un grande incoraggiamento a proseguire in un cammino comune, condividendo obiettivi e azioni di testimonianza.
Il direttore della Presbyterian World Mission, il Rev. Jose Luis Casal, ci ha sollecitato con una domanda: come rispondiamo, insieme, alle sfide globali che abbiamo davanti a noi? Imparando a stare ai margini, a uscire dalle nostre zone di comfort e a invertire la direzione del nostro agire sviluppando un tipo di missione “from the margins”, sapendo andare contro corrente.