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Il premio “Terra e Pace” 2016 ai corridoi umanitari

Il progetto dei “corridoi umanitari” continua a ricevere riscontri positivi da diversi settori della società  come è accaduto venerdì 5 agosto a Roma. In questa occasione la Tavola valdese (rappresentata dal vicemoderatore, pastore Luca Anziani), la comunità  di Sant’Egidio (rappresentata dalla signora Cecilia Pani) e la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (presente la vicepresidente la signora Christiane Groeben) hanno ricevuto un riconoscimento ufficiale dal Comune di Roma e dal comitato “Terra e Pace”.

Questo comitato ogni anno, in occasione della ricorrenza del dramma della bomba atomica su Hiroschima, evidenziando l’importanza di costruire segni concreti di pace, premia organizzazioni e enti che si sono distinti per la pace. Quest’anno la scelta è caduta proprio sui corridoi umanitari perché, come ha scritto il Presidente della Repubblica in una lettera inviata agli organizzatori, tale premio è un “meritevole riconoscimento al concreto impegno profuso a favore di quanti abbandonano la propria casa per sfuggire agli orrori della guerra e al dramma della miseria”.

Il vicemoderatore, nel suo intervento, ha evidenziato quanto il progetto dei corridoi umanitari rappresenti un esempio reale di come sia possibile costruire ponti di salvezza, salvare nella legalità  centinaia di rifugiati, auspicando l’impegno in tal senso degli Stati e della stessa Comunità  Europea affinché si costruisca una società  più giusta, accogliente e multietnica senza paura delle diversità .

Il progetto ecumenico dei “corridoi umanitari”, avviato nel febbraio scorso, ha consentito a circa 300 cittadini siriani e iracheni – muniti di visto umanitario rilasciato dall’Ambasciata italiana di Beirut – di arrivare in Italia tramite un regolare volo di linea dal Libano.

8 agosto 2016

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