E’ in corso in questi giorni (16-20 novembre) a Bielefeld (Germania) il Sinodo della Chiesa evangelica della Westfalia, chiesa partner con cui la Chiesa valdese vanta legami di profonda fraternità e sostegno. L’assemblea amministrativa è stata preceduta da un programma speciale per gli invitati ecumenici, tra i quali era presente anche il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese.
Tra gli appuntamenti pre sinodali in agenda figurava una consultazione sulle sfide delle migrazioni in Europa dove il Moderatore è intervenuto portando l’esperienza italiana dell’accoglienza diffusa nelle chiese e istituzioni diaconali metodiste e valdesi di profughi e richiedenti asilo che sbarcano sulle coste italiane e di Mediterranean Hope, il progetto della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. Il progetto annovera, tra i sostenitori, la stessa Chiesa della Westfalia.
Bernardini, all’apertura dei lavori sinodali, ha poi rivolto un saluto ufficiale all’assemblea. Egli ha ripreso il tema dell’accoglienza allo straniero invitando le chiese a non farsi dominare da sentimenti di chiusura, pregiudizio e nazionalismo ma a rimanere fedeli alla lettera e allo spirito dell’Evangelo che impone di accogliere chi è diverso da noi, l’orfano e la vedova. «E’ quell’Evangelo che noi predichiamo dalle nostre chiese e dai nostri pulpiti che ci chiede di aprire la porta della nostra casa europea, di dare da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete – ha affermato il moderatore -, perché solo accogliendo chi soffre si può accogliere Cristo».
Bernardini ha poi ricordato i tempi difficili segnati dalla crisi economica e finanziaria che ci obbliga a uno stile di vita più sobrio e precario. «Ma “meno cose” non esclude che si possano trovare “cose migliori” – ha proseguito – “meno risorse economiche” non esclude che possano significare più risorse di socialità e di comunità . E lo stesso vale per la chiesa e la sua organizzazione: modelli diversi, in cui alle minori risorse economiche corrispondano più risorse di fraternità e corresponsabilità , anche ministeriali». E ciò, per il moderatore, deve realizzarsi in uno spirito ecumenico nuovo che i valdesi in Italia stanno vivendo in particolare dopo la visita ufficiale di papa Francesco nel giugno scorso.
16 novembre 2015